Pescara, 23 ott. (askanews) – Garantire che la cooperazione allo sviluppo non lasci indietro nessuno. È questa la sfida rilanciata a Pescara nel corso della quinta conferenza degli stakeholder del G7 dell’Industria, l’appuntamento promosso dal B7 Italy in occasione del G7 Sviluppo in programma in questi giorni in Abruzzo. La conferenza ha rappresentato un momento importante per delineare le strategie future delle imprese, favorire collaborazioni internazionali e garantire uno sviluppo sostenibile.
“Noi come impresa siamo parte integrante della cooperazione, non più in una logica volontaristica/paternalistica, ma in una logica industriale, di progetti, di joint venture da fare insieme”, ha dichiarato Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italy.
Tra i relatori Barbara Cimmino, vice presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli investimenti, che ha evidenziato la necessità di una ridefinizione a livello globale delle strategie di sviluppo.
“Più i paesi sviluppati avanzano in una progressione molto importante dal punto di vista del multilateralismo, del libero commercio, della sostenibilità, della transizione energetica, di quella digitale più c’è possibilità, per le economie che sono rimaste indietro di integrarsi, soprattutto attraverso un’integrazione che può avvenire con l’inserimento nelle supply chain di livello globale. Quindi da un lato il multilateralismo e la rivalutazione in chiave di una trasformazione e di un rinnovo del WTO, dall’altro la possibilità anche dei free trade agreements, quindi di accordi bilaterali tra più Paesi o tra più singol market che possono collaborare tra loro per portare i Paesi che sono rimasti indietro a un livello economico, perché la sostenibilità deve essere soprattutto una sostenibilità economica nel tempo, che diventa una sostenibilità sociale e ambientale”.
L’incontro è stato realizzato anche con il coinvolgimento di Deloitte Italia, unico Knowledge Partner di Confindustria. Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte Italia e capo Delegazione B7 per Deloitte ha posto l’accento sulle azioni da intraprendere per sostenere i paesi africani.
“Le azioni che possono consentire di recuperare la crescita e di garantire soprattutto una gestione adeguata degli impatti e delle tensioni geopolitiche sono un recupero della competitività, un’attenta gestione delle transizioni digitali e ambientali facendo leva sull’intelligenza artificiale e sull’innovazione e, terzo, la cooperazione. L’inclusione dei Paesi in via di sviluppo nei programmi di crescita complessivi perché questo può dare stabilità alla catena degli approvvigionamenti”.
Per Confindustria e Deloitte Italia collaborazione, inclusione e innovazione sono i fattori chiave per invertire i trend negativi e i divari e promuovere una crescita sostenibile a livello globale.