Il 2024 è l'anno delle epidemie, l'allarme dell'OMS: "Si rischia nuova pandemia"

Nel 2024 si sono verificate nel mondo 17 epidemie di malattie pericolose: l'OMS mette in guardia sul futuro

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel nuovo rapporto del Global Preparedness Monitoring Board, informa che nel 2024 si sono già verificate nel mondo 17 epidemie di malattie pericolose.

La preoccupazione per il futuro è alta.

La preoccupazione dopo le epidemie nel 2024

Solo nel 2024 si sono già verificate 17 epidemie di malattie pericolose, dal Mpox all’influenza aviaria H5N1 o al virus Marburg, avvertono gli esperti. A tal proposito, il messaggio lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Banca Mondiale, nel rapporto lanciato al 15esimo World health summit, è chiaro:

Farsi trovare pronti prima della prossima minaccia di salute globale”.

Inoltre, nel documento l’OMS sottolinea l’urgenza di comprendere la vulnerabilità globale alle minacce di salute e chiede un radicale ripristino dell’approccio collettivo alla preparazione alle pandemie.

Investire per resistere ad eventuali pandemie

“La prossima pandemia non aspetterà che perfezioniamo i nostri sistemi”, afferma Joy Phumaphi, co-presidente del Gpmb ed ex ministra della Salute del Botswana.

Tutte le Nazioni, secondo il suo punto di vista, devono investire ora in sistemi sanitari primari resilienti ed equi per resistere alle sfide di domani. Inoltre, bisogna lavorare affinché i servizi sanitari essenziali siano disponibili per tutti, soprattutto per le fasce più svantaggiate, e ci siano piani di prevenzione e risposta regolarmente rivisti e flessibili da rispondere a tutte le situazioni.

Quindici fattori di rischio pandemico

Il rapporto, lanciato al Summit mondiale della Salute tenutosi a Berlino, delinea i fattori chiave del rischio di pandemia, classificati in cinque gruppi: sociale, tecnologico, ambientale, economico e politico.

Tra questi troviamo:

  • La mancanza di fiducia tra e all’interno dei Paesi
  • La disuguaglianza
  • L’agricoltura intensiva e la probabilità di contaminazione tra esseri umani e animali
  • La connettività digitale