Roma, 29 gen. (Adnkronos Salute) – I mal di pancia, i dolori addominali, sono "un motivo frequente di arrivo al pronto soccorso per bambini e adolescenti, si può stimare che rappresentino un 15% delle visite totali". Ma di questi solo l'1% è davvero un caso urgente. Lo spiega all'Adnkronos Salute Fabio Midulla, docente di Pediatria all'Università Sapienza di Roma, a margine della presentazione, oggi a Roma, della campagna europea sul 'dolore addominale funzionale', promossa dalla Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Espghan), realizzata in Italia da Sip e Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp).
E spesso il pronto soccorso "è proprio il posto sbagliato a cui rivolgersi, perché il medico d'urgenza non conosce il bambino e la sua famiglia. E inoltre non ha tempo di fare un’anamnesi che è necessaria ma richiederebbe almeno mezz'ora. Quindi si rischia una medicina difensiva con esami inutili", aggiunge Midulla che è anche responsabile del pronto soccorso del policlinico capitolino Umberto I.
I mal di pancia senza causa organica – caratterizzati dalla mancanza di causa evidente, con una frequenza degli episodi di almeno 4 giorni al mese, non legati solo ad alimentazione e movimenti intestinali e che possono essere scatenati dall'ansia – "devono essere gestiti dal pediatra, che conosce il bambino, la famiglia, i fattori di rischio, può informare i genitori e seguire correttamente il paziente". I genitori vengono in pronto soccorso perché "hanno spesso paura che si tratti di appendicite. Mentre noi medici, non conoscendo la storia, possiamo temere che, nel caso di una bambina, ci sia una torsione dell'ovaio che è un'urgenza indifferibile". Per Midulla, quindi, "è un errore portare questi bambini e ragazzi al pronto soccorso". A meno che non ci siano 'campanelli d'allarme' come "febbre, vomito, dolore mai avuto"