Roma, 19 gen.
(Adnkronos Salute) – La Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) esprime il proprio "favore all'imminente approdo alla Conferenza Stato-Regioni dell'aggiornamento del Piano pandemico 2024-2028. Un piano articolato, basato sulle più recenti evidenze scientifiche e sulle raccomandazioni fornite dall'Oms e dall'Ecdc. L'obiettivo del piano, per il quale è riconosciuto l'importante contributo dato da enti e istituzioni già in precedenza fortemente impegnati nella gestione dell'emergenza legata al virus Sars-CoV-2, è di garantire una risposta rapida ed efficace alle emergenze sanitarie, aprendo la strada a un approccio integrato e coordinato per affrontare le minacce provenienti dall'intera gamma di patogeni respiratori, come sottolineato dal ministero della Salute".
"Rileviamo – dichiara la presidente Siti, Roberta Siliquini – come le lezioni apprese dall'esperienza della pandemia da Covid-19, anche in previsione delle necessità attuali e future di preparedness e governance dell'emergenza, abbiano portato nel Piano pandemico 2024-2028 a sottolineare con forza il ruolo cruciale dei vaccini come strumento di prevenzione e a riconoscere l'importanza dei Dipartimenti di Prevenzione nell'attuazione del piano stesso. Il tavolo tecnico, che ho l'onore di presiedere, dovrà definire gli standard di personale sanitario facente capo a tali dipartimenti e in tale definizione andrà considerata la centralità degli stessi nelle azioni di preparazione e risposta alle emergenze infettive".
La Siti sottolinea inoltre come "aspetto innovativo e positivo il fatto che le iniziative di informazione, coinvolgimento e responsabilizzazione della comunità siano considerate nella bozza del documento quali azioni chiave del contenimento delle potenziali future pandemie. La molteplicità degli interventi previsti e la multidisciplinarietà e multiprofessionalità degli attori coinvolti, tra i quali dovranno spiccare gli igienisti, rappresentano il motore di un piano che si pone come obiettivo la riduzione dell'impatto di una pandemia sui servizi sanitari e sociali e la possibilità di garantire la continuità dei servizi essenziali".