"Iddu" è un'opera cinematografica che esplora la figura del boss Messina Denaro, presentata al teatro di Castelvetrano.

Iddu": il film controverso su Matteo Messina Denaro divide la città di Castelvetrano e solleva dibattiti sulla memoria della mafia

Si attende solamente di stabilire la data della proiezione, “credo che già domani potremmo definirla, considerando anche gli impegni teatrali”, afferma il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini.

Una volta chiarito questo aspetto, i cittadini della città natale dell’ex boss Matteo Messina Denaro potranno assistere al film ‘Iddu’ nel loro comune. L’amministrazione ha scelto il teatro Selinus come sede per la visione del lungometraggio, oggetto di numerose controversie. La decisione di Salvatore Vaccarino di non proiettare il film nel suo cinema Marconi, che è l’unica sala presente in città, ha avviato un acceso dibattito riguardo alla sua scelta, motivata dal desiderio di rendere omaggio alla memoria del padre: “nella pellicola viene rappresentato come un essere spregevole, un criminale che cerca vantaggi personali in situazioni moralmente discutibili”, sostiene Vaccarino junior, che finora ha visto soltanto il trailer.

Questo gli è sufficiente per esprimere un giudizio sul personaggio di Catello Patello (interpretato da Toni Servillo), che, pur senza alcun riferimento esplicito a Vaccarino, richiama la figura di suo padre, il quale intrattenne una corrispondenza con Messina Denaro durante i due anni di latitanza del boss. In queste lettere, ‘Iddu’ firmava come Svetonio. Di conseguenza, è nata la scelta di non proiettare il film, optando invece per ‘Falcone e Borsellino, il fuoco della memoria’, un docufilm che “celebra due veri eroi dell’antimafia”.

Il film è già schedulato per giovedì 10 ottobre, giorno in cui ‘Iddu’ verrà distribuito nelle sale italiane – spiega Vaccarino – io e mio padre nel nostro cinema abbiamo sempre promosso iniziative contro la mafia, come proiezioni di film, dibattiti e incontri con i registi; nessuno può dirci il contrario.

La scelta di Vaccarino

L’attività di mio padre, contrariamente a quanto rappresentato nel film, si è sempre concentrata nel servire con impegno e lealtà l’unica istituzione che ha sempre rispettato: lo Stato italiano.

Oggi c’è il rischio di idolatrare criminali come Matteo Messina Denaro. Per questo motivo, invitiamo i nostri concittadini a unirsi per celebrare l’onestà e le vittime della mafia. Negli ultimi giorni, Lentini ha cercato di persuadere Vaccarino, ma il tentativo non ha avuto l’esito desiderato. Di conseguenza, il sindaco ha optato per una proiezione in un’altra sede, pur rimanendo a Castelvetrano. Al teatro Selinus, a pochi passi dal cinema Marconi, si è recato Luigi Drago della multisala Grillo di Mazara del Vallo per organizzare la proiezione.

Sarà necessario stabilire anche la modalità di accesso. Vaccarino junior non parteciperà alla proiezione: “Chi potrebbe essere entusiasta di presentare un film che discredita il proprio genitore?”. I registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza hanno affermato all’anteprima di Mazara del Vallo che “il personaggio di Catello non ha alcun legame con la famiglia Vaccarino; è frutto dell’immaginazione, anche se ci siamo ispirati a eventi reali”. Questo si riferisce allo scambio di lettere di due anni tra Messina Denaro, ancora in fuga, e Antonio Vaccarino, deceduto a 76 anni per Covid nel 2021 mentre era in carcere a Catanzaro.

La morte del capo

Il capo è morto sei mesi dopo essere stato preso, il 25 settembre, all’età di 61 anni, all’interno di una camera sicura nel reparto carcerario dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. La sua sepoltura, avvenuta due giorni dopo, è stata privata e ha avuto luogo nel cimitero di Castelvetrano.