Milano, 26 mar.
(Adnkronos) – Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza artificiale in Lombardia ha superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 270 milioni nel 2024. Il mercato digitale della regione ha superato i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021. La Lombardia mantiene saldo il suo primato sul volume del mercato digitale tra le regioni italiane. E' quanto emerso in occasione della nona tappa del ciclo di incontri 'Intelligenza artificiale e pmi: esperienze da un futuro presente', organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital innovation hub, presso la Liuc di Castellanza (Va), con Piccola Industria Confindustria Alto-Milanese, Confindustria Como e Confindustria Varese.
Il roadshow, che fino a oggi ha visto la partecipazione di 900 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia e Genova, in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’Ia in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’Ia rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea.
In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti). Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. Per quanto riguarda la Lombardia, le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 68%.
Secondo lo studio del Digital Innovation Hub Lombardia, disponibile sul sito www.dihlombardia.com, il principale ostacolo alla diffusione delle tecnologie basate su Ia per efficientare i processi aziendali, è dovuto alla ancora insufficiente disponibilità di dati strutturati e coerenti in formato digitale e al loro utilizzo che è rimasto di carattere personale: un passaggio fondamentale per abilitare l’utilizzo della IA sarà proprio quello di razionalizzare, condividere e rendere interpretabili tutti i dati che vengono generati nei processi produttivi.
Dalle analisi di Anitec-Assinform, l’associazione che in Confindustria raggruppa le aziende Ict, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro (+32,4%) ed è previsto che raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform 'Il Digitale in Italia 2023' v.2).
L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano.
Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’Ia resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’Ia.
Se poi guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’Ia, le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate.
È quindi fondamentale approfondire la conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quale siano le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
Analizzando i dati regionali si evidenzia come nel 2022 il mercato dell’Intelligenza artificiale in Lombardia abbia superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita del 40% medio nel biennio 2022-2024, anno in cui arriverà a toccare circa i 270 milioni di euro (stime in rialzo rispetto al Rapporto Il Digitale in Italia 2023 vol 1), crescita dovuta a una sempre maggiore disponibilità di piattaforme software di AI con funzionalità e capacità più performanti.
Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso nel 2022 la Lombardia supera i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform).
"Siamo estremamente soddisfatti di come sta procedendo questo percorso sui territori che abbiamo avviato oltre un anno fa insieme ai colleghi di Anitec-Assinform e a quelli delle associazioni locali coinvolte a ogni tappa -afferma Giovanni Baroni, presidente di Piccola Industria Confindustria-.
La partecipazione delle imprese agli incontri è in continua crescita. È un ulteriore segno della vitalità del nostro tessuto imprenditoriale, della velocità con cui le nostre imprese si muovono e della prontezza con la quale sono disposte a cogliere le opportunità di crescita. Ed è anche un ottimo esempio di quanto il Sistema Confindustria possa supportare gli imprenditori attraverso momenti di condivisione delle esperienze di ciascuno a servizio degli altri, di confronto sulle difficoltà, ma anche sulle soluzioni e sui benefici di uno strumento di innovazione straordinaria come le tecnologie digitali avanzate di cui parliamo".
"Momenti tanto più importanti per le pmi e assolutamente cruciali -sottolinea- proprio perché parliamo di tecnologie trasversali a ogni settore industriale, che toccano tutti i soggetti raccolti nelle diverse filiere e capaci di incidere e dare benefici sull’intera gamma delle attività dell’azienda. Da questi incontri si esce con rinnovata fiducia nelle nostre imprese e con l’impegno di lavorare ancor più con tutti gli stakeholder, a partire dal decisore politico, per creare le migliori condizioni affinché possano crescere, a partire da un quadro regolatorio stabile e chiaro per favore gli investimenti".