Roma, 8 gen. (Labitalia) – Il vero leader ai tempi dell’intelligenza artificiale? Deve avere cuore e cervello: il primo per prendersi cura delle persone, il secondo per raggiungere gli obiettivi di business promuovendo un impatto positivo sulla società. In un contesto in cui, entro i prossimi 5 anni, il 50% delle decisioni manageriali sarà preso in collaborazione con l’Ia, sono queste le fondamenta del 'test del cuore e del cervello' per i capi, articolato in dieci passaggi, proposto da Filippo Poletti, giornalista professionista e top voice di LinkedIn, ideatore e autore del libro 'Smart Leadership Canvas: come guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il cuore e il cervello' assieme ad Alberto Ferraris, professore ordinario in economia e gestione delle imprese.
All’interno del volume, edito da Guerini Next, le teorie sulla leadership assieme ad analisi quantitative curate da Alessandro Zollo, Ceo di Great Place to Work Italia, e a venti interviste ai leader appartenenti alla generazione dei boomer, X e Z, da Microsoft a Google, Cisco, Siemens, illimity, Webuild fino all’unicorno Scalapay, cofondato da Simone Mancini, classe 1987. Il tutto a circa un anno dal lancio di ChatGPT, che in soli cinque giorni registrò cinque milioni di utenti e a novembre è arrivato a superare i 180 milioni di iscritti.
"Il leader di oggi deve saper progettare il processo di trasformazione in atto, sviluppare all’interno dell’azienda nuove competenze, promuovere una cultura organizzativa che utilizzi al meglio l’intelligenza artificiale e soprattutto individuare quali attività saranno svolte dagli esseri umani e quali dalle macchine, attribuendo all’intelligenza il ruolo di co-pilota e alle persone quello di 'piloti' della rivoluzione in atto", spiega Filippo Poletti.
La collaborazione tra intelligenza umana e artificiale stimola tante letture da parte dei leader coinvolti nel libro e con formazione differente. È qui che emergono venti 'sfumature' della leadership: c’è, ad esempio, “la leadership della prosperità” raccontata da Vicenzo Esposito, Ceo di Microsoft Italia, così come “la leadership coraggiosa” presentata da Melissa Ferretti Peretti, Ceo di Google Italia, “la leadership inclusiva” tratteggiata da Agostino Santoni, vicepresidente di Cisco Sud Europa e vicepresidente di Confindustria con delega al digitale, “la leadership agile” indicata da Floriano Masoero, Ceo di Siemens Italia, “la leadership utile” suggerita da Corrado Passera, Ceo di illimity, e “la leadership condivisa” su cui riflette Cristina Zucchetti, di Zucchetti Group.
"Un leader deve ritenersi soddisfatto se l’azienda cresce e, allo stesso tempo, se crescono le persone che ci lavorano così come il resto della società. La 'Smart Leadership Formula' è composta, oltre che dalla collaborazione uomo-macchina, dal cuore e dal cervello, dall’impatto generato nel mondo", dice Filippo Poletti, che osserva: "Stiamo passando a una figura di leader poliedrico, che deve avere capacità e competenze commisurate con l’evoluzione della tecnologia, a garanzia di un operato che unisca l’efficacia dell’Ia al valore inestimabile del talento umano".
Ecco, quindi, il decalogo del leader ai tempi dell’intelligenza artificiale: 1. sa integrare il lavoro fatto dalle persone con quello dell’intelligenza artificiale; 2. sa individuare il livello di urgenza della collaborazione persone-intelligenza artificiale; 3. sa stabilire il grado di importanza della collaborazione persone-intelligenza artificiale; 4. sa coinvolgere i collaboratori per valorizzarli e non per sostituirli; 5. sa sviluppare relazioni positive con i collaboratori; 6. sa favorire il benessere dei collaboratori; 7. sa promuovere l’innovazione in azienda; 8. sa prendere le decisioni necessarie per sviluppare il business aziendale; 9. sa realizzare gli obiettivi aziendali nel rispetto delle regole e dell’etica professionale; 10. sa individuare gli ostacoli e agire con rapidità.