Milano, 19 nov. (askanews) – Focalizzati su carriera e denaro, poco interessati a sposarsi e mettere su famiglia, sempre più distanti da politica e istituzioni. I risultati dell’edizione 2024 di GenerationShip, l’Osservatorio sulle nuove generazioni del Gruppo Unipol, lascia poco spazio a interpretazioni: lavoro e guadagno sono in cima alla scala delle priorità per l’84% dei giovani della Generazione Z e Millennials, con oltre il 50% di loro che giudica poco o per nulla importante sposarsi, convivere e avere figli.
“Per le giovani generazioni viene prima il lavoro e poi la famiglia – racconta ad askanews Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations, Corporate Reputation & Digital PR di Unipol -. I giovani prima di fare un figlio ci pensano molto. E oggi non è più una priorità. La priorità è il lavoro: se si raggiunge un livello di soddisfazione nell’attività professionale poi si può pensare a mettere sù famiglia e fare figli. Quindi è una condicio sine qua non”.
Nel 2024 si allarga ancora la frattura tra giovani e politica: il 69% dei ragazzi di età compresa tra i 16 e i 35 anni non ha fiducia nella politica italiana, mentre la quota di chi mostra una qualche forma di interesse si attesta al 43%.
“Sicuramente nei dati ‘year on year’, quindi a differenza di un anno, abbiamo assistito ad un peggioramento della situazione per quanto concerne la politica – spiega ancora il manager di Unipol – . I giovani si stanno disaffezionando ancora di più alla politica, perchè sostanzialmente la trovano molto distante dal loro modo di agire, e quindi questo è un tema molto forte”.
L’Osservatorio GenerationShip di Unipol, giunto alla terza edizione, fotografa anche una nuova forma di Gender Divide. “Questo è un dato interessante – sottolinea ancora Vacarini -. In realtà se ci pensate bene, e soprattutto chi ha figli adolescenti questo lo vede in maniera molto forte: le ragazze vanno in una direzione, i maschi vanno dall’altra. Ecco, si sta accentuando questo gap, questo divide, e se vogliamo – non so se sia un bene o un male – ma le ragazze si confermano più mature e quindi in qualche modo molto più propense al cambiamento. Forse i ragazzi, perchè sono più impauriti, tendono ad essere più conservatori”.
Intercettare le richieste dei più giovani, cogliere le specificità dei loro atteggiamenti rispetto agli adulti diventa dunque un passaggio fondamentale per trovarsi pronti ad affrontare con successo le sfide di un mondo in continuo cambiamento.
“I giovani devono rappresentare la sfida del futuro delle aziende: conoscerli è fondamentale – puntualizza il Responsabile Media Relations, Corporate Reputation & Digital PR di Unipol. Ed è per questo che noi abbiamo commissionato a Kkienn una ricerca proprio per monitorare le nuove generazioni, soprattutto la Gen Z. Perchè la GenZ rappresenterà il futuro delle aziende. Se l’azienda non saprà cogliere le esigenze dei giovani, non sarà in grado di offrire prodotti e servizi idonei”.
GenerationShip è l’Osservatorio sulle nuove generazioni del Gruppo Unipol, un monitoraggio socioculturale avviato nel 2022 a cura di Kkienn Connecting People and Companies. La popolazione di riferimento di comprende i giovani nella fascia d’età dai 16 anni ai 35 anni, ovvero dagli ultimi anni dell’adolescenza fino all’entrata nell’età adulta. In termini generazionali, si tratta di buona parte della Gen Z, nel 2024 i ragazzi nati fra il 1996 e il 2008, e del segmento più giovane dei Millennials, ovvero i giovani nati fra il 1988 e il 1995. Lo studio è partito dall’ascolto di un campione di giovani, riuniti in piccoli gruppi (focus group), stimolati a una discussione con tecniche rigorosamente non direttive. La ricerca è proseguita attraverso la misurazione degli atteggiamenti emersi attraverso una survey online (questionario strutturato), su un campione rappresentativo di 1.000 giovani dai 16 ai 35 anni.