In questo articolo cercheremo di capire perché i giapponesi fanno l’inchino.
Molte usanze di questo popolo così esotico e lontano dai canoni occidentali sono spiegate da Flavio Parisi (abitante da 20 anni nel Sol Levante) nel suo libro “Cadere sette volte, rialzarsi otto. Il Giappone e il giapponese per autodidatti”.
Perché i giapponesi fanno l’inchino
Flavio Parisi sostiene che l’inchino sia il gesto più tipico e appariscente, fondamentale per ambientarsi in Giappone. Secondo lui, mentre il movimento in sé è semplice, comprenderne le sfumature richiede tempo.
La profondità dell’inchino rappresenta il rispetto e la riconoscenza che si vogliono esprimere, oltre a indicare il grado di relazione tra le persone che si salutano.
La differenza tra donne e uomini
Parisi, inoltre, spiega che in un contesto formale le donne tengono le mani sovrapposte sul grembo, con il palmo di una mano appoggiato sul dorso dell’altra, mentre gli uomini mantengono le braccia lungo i fianchi come se fossero sull’attenti.
Le origini
Le origini dell’inchino (o ojigi in originale) risalgono a tempi antichi, quando era strettamente legato alla figura del samurai e alla gerarchia sociale. Oggi, l’inchino è un gesto universale che tutti i giapponesi, indipendentemente dal loro status sociale, imparano fin da piccoli.