Londra, 13 feb. (askanews) – Lustrini, calze a rete: i fan del “Rocky horror picture show” si mettono in fila davanti a un cinema per celebrare un rito che va avanti da 50 anni.
Era il 1975 quando arrivò sugli schermi il film di Jim Sharman con Tim Curry, Susan Sarandon e Meatloaf, tratto da un musical di due anni prima. E da allora il mondo libero, queer prima ancora che esistesse l’espressione queer, senza schemi e misterioso del dottor Frank-N-Furter, Riff raff e Magenta su quegli schermi è rimasto, diventando il film più longevo della storia del cinema, ancora proiettato, da Londra a Milano, in serate in cui il pubblico balla, canta, si traveste con attori che coinvolgono il pubblico mentre il film scorre.
“È una istituzione – dice questo fan – anche per le nuove generazioni. Stasera camminavamo per le strade vestiti e la gente ha subito riconosceva il Rocky Horror è stato fantastico”.
“È uno spazio sicuro – aggiunge un’altra fan – con persone che la pensano allo stesso modo e persone che non si penserebbe mai di incontrare – qui ho conosciuto il mio partner. Ci si sente sicuri e davvero accogliente per chiunque sia diverso”.
“Penso che sia uno spettacolo brillante e che continuerà ad evolversi e ad essere sempre attuale – sottolinea Mark Hayden uno degli attori che anima la serata di cinema – perché parla di quel periodo della vita in cui inizi ad esplorare la tua sessualità, qualunque sia, il tuo modo di esprimerti, come ti vestirai. Non diventerà mai vecchio. Cresceremo sempre. Sotto sotto sono anche io ancora un ragazzino”.