Humanitas University, presentato il 3D Innovation Lab

Milano, 26 nov. (askanews) - Promuovere, attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative basate su tecniche di stampa 3D, la contaminazione tra attività clinica, ricerca scientifica e formazione universitaria. Cercando, nel frattempo, di favorire la nascita di collaborazioni strategiche con aziende ...

Milano, 26 nov.

(askanews) – Promuovere, attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative basate su tecniche di stampa 3D, la contaminazione tra attività clinica, ricerca scientifica e formazione universitaria. Cercando, nel frattempo, di favorire la nascita di collaborazioni strategiche con aziende biotech e il mondo industriale. Questo è il chiaro obiettivo del 3D Innovation Lab di Humanitas, situato nel campus di Humanitas University.

La missione di questo laboratorio è quella di trasformare le scoperte scientifiche in soluzioni reali e applicabili al letto del paziente.

Così racconta Paolo Oliva, responsabile del 3D Innovation Lab: “Applichiamo il potenziale della stampa 3D a supporto delle diverse anime di Humanitas: della clinica, con la stampa di modelli anatomici per pianificare casi complessi insieme al team chirurgico; della parte education, per i nostri giovani studenti, ma anche per i nostri chirurghi grazie ai phantom che replicano le proprietà meccaniche delle anatomie di interesse. Ad oggi, abbiamo diverse collaborazioni attive: sia con i gruppi di ricerca preclinica, sia con la parte clinica.

Dalla chirurgia epatica, a quelle ortopedica, di cardiochirurgia, senologica e chiaramente quella pancreatica”.

Grazie alle più recenti tecnologie di stampa 3D, il laboratorio crea modelli ad alta fedeltà che riproducono nei minimi dettagli tessuti sani e patologici. Essenziali per la formazione dei professionisti sanitari e per permettere ai tirocinanti di acquisire esperienza in scenari pratici, ma anche per supportare la preparazione e l’esecuzione chirurgica di casi selezionati.

Uno scambio di conoscenze molto produttivo, come sottolinea il Professor Alessandro Zerbi, responsabile chirurgia pancreatica Humanitas: “La possibilità di lavorare gomito a gomito, noi clinici con ricercatori e bioingegneri, è estremamente importante.

Un’esperienza già iniziata due anni fa nel laboratorio dedicato allo studio bio-meccanico del tessuto pancratico, che dirigo in collaborazione con il Politecnico di Milano, anche grazie al supporto di Fondazione Humanitas per la Ricerca: in questo laboratorio abbiamo caratterizzato il tessuto pancreatico umano dal punto di vista biomeccanico, qualcosa che non era mai stato fatto in modo accurato. Ora, grazie alle tecnologie e le competenze del 3D Innovation Lab, siamo in grado di riprodurre il tessuto con le medesime caratteristiche grazie alle stampanti 3D e consentire così ai chirurghi di testare i materiali più idonei per intervenire e agli specializzandi la possibilità di esercitarsi”.

Tutto ciò in perfetta linea con l’inaugurazione dell’undicesimo anno accademico di Humanitas University, non a caso all’insegna della transdisciplinarità. Ad aprire i lavori, il rettore Luigi MariaTerracciano, presenti alla cerimonia il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, l’Assessore Regionale Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il sindaco di Pieve Emanuele Pierluigi Costanzo.