Roma, 20 mar. (askanews) – Nelle immagini uomini armati e residenti ispezionano il luogo di un nuovo attacco americano nella capitale yemenita Sanaa, mentre i ribelli Houthi – sostenuti dall’Iran – affermano che gli Stati Uniti continuano a effettuare attacchi in tutto il Paese.
Intanto il movimento sciita ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile verso Israele nelle prime ore di oggi, sostenendo che l’obiettivo era colpire l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
“A sostegno del popolo palestinese oppresso e in risposta ai brutali massacri commessi dal nemico sionista a Gaza – ha spiegato un portavoce militare Houthi Yahya Saree – l’unità missilistica delle forze armate yemenite ha effettuato un’operazione militare di precisione mirando all’aeroporto Ben Gurion nella città occupata di Giaffa con un missile balistico ipersonico Palestine 2, operazione che ha raggiunto con successo il suo obiettivo”.
Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato tuttavia, poco dopo l’attivazione delle sirene nel centro di Israele, di avere intercettato il missile, ma al di fuori del loro territorio.
Il portavoce ha poi aggiunto che in seguito agli attacchi dell’amministrazione Trump in Yemen negli ultimi cinque giorni, il gruppo ha “intensificato i suoi attacchi alle navi da guerra nemiche nel Mar Rosso”.
Il presidente americano Donald Trump sul suo social Truth ha poi attaccato Teheran, chiedendo di interrompere immediatamente il “rifornimento di equipaggiamenti militari e supporto generale agli Houthi”. “Lasciate che gli Houthi combattano da soli. In ogni caso perderanno, ma così perderanno più in fretta. Danni enormi sono già stati inflitti a questi barbari Houthi”, promettendo che “saranno completamente annientati”.