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Presentata una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza, che prevede una prima fase di rilascio di donne, bambini, anziani e malati israeliani tenuti in ostaggio in cambio di 700-1.000 prigionieri palestinesi, ma Israele respinge tale accordo.
Le famiglie degli ostaggi chiedono di accettare la proposta di Hamas per il rilascio
«Per la prima volta possiamo immaginare di riabbracciarli, vi preghiamo di concederci questo diritto. Figlie e figli che sono stati barbaramente rapiti, esclusivamente perché israeliani».
Queste, le parole dei parenti degli ostaggi: chiedono al primo ministro Benjamin Netanyahu e al gabinetto di guerra di non rinviare l’accordo.
La manifestazione dei parenti per il rilascio degli ostaggi
Centinaia di manifestanti hanno presieduto il corteo da piazza Dizengoff a Tel Aviv verso il quartier generale della Difesa chiedendo il rilascio degli ostaggi trattenuti da Hamas a Gaza, con fiaccole e poster delle persone sequestrate.
L’organizzazione Women’s Protest for the Hostages ha guidato la manifestazione e ha dichiarato:
«Le donne e i parenti degli ostaggi marceranno verso il quartier generale della difesa di Kirya, per ricordare al gabinetto israeliano e a tutti gli altri che la missione più importante e urgente è salvare vite umane».
La protesta delle famiglie dopo il sequestro degli ostaggi
Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, bloccano l’autostrada Ayalon nella città costiera di Tel Aviv, in Israele, con al seguito gigantografie dei parenti detenuti, durante una protesta che chiede il loro rilascio.
Durante l’attacco, i militanti palestinesi hanno sequestrato circa 250 ostaggi, decine dei quali sono stati rilasciati durante una tregua durata una settimana a novembre.