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Guerra Ucraina-Russia: armi e ingresso nella Nato, le condizioni di Zelensky

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Le condizioni poste da Zelensky sulla guerra Ucraina-Russia: armi e ingresso nella Nato

Si è svolta in un contesto di alta tensione e significato simbolico la visita della nuova Commissione Europea a Kiev, con un chiaro messaggio di solidarietà all’Ucraina, sullo sfondo della guerra con la Russia. I leader europei, incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno ribadito il sostegno dell’UE alla resistenza contro l’invasione russa. Il presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa, ha dichiarato con fermezza: “Siamo venuti per dare un messaggio chiaro, siamo al fianco dell’Ucraina e continueremo a darle pieno sostegno”.

Guerra Russia-Ucraina: “L’Ue vuole che l’Ucraina vinca questa guerra”, le parole di Kaja Kallas

Ad esprimere posizioni ancora più decise è stata la estone Kaja Kallas, Alto rappresentante per la Politica estera dell’UE, che taglia corto: ”L’Ue vuole che l’Ucraina vinca questa guerra”, senza escludere la possibilità di inviare eventuali truppe: “Inviare soldati? Non bisogna escludere nulla”. Affermazione che ha generato malumori e dibattiti interni ai 27 Paesi membri. Nonostante ciò, Zelensky esclude richieste di intervento diretto, e in conferenza stampa afferma: “Non chiederemo mai di inviare truppe, altrimenti la metà dei nostri alleati interromperebbe il sostegno”. Tuttavia, fa presente la necessità di un coinvolgimento della Nato nei negoziati con Mosca: “L’invito ad aderire è necessario per la nostra sopravvivenza”. A tal proposito, mantiene una linea prudente il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e non ci saranno proclami neppure al vertice Nato convocato per potenziare gli aiuti a Kiev. Da valutare resta anche la politica degli Stati Uniti a seguito dell’insediamento di Donald Trump, che lascia ancora aperti alcuni interrogativi.

Zelensky: Tregua e negoziati possibili solo dopo che le capacità difensive dell’Ucraina saranno rafforzate

Zelensky, dal canto suo, ha sottolineato che tregua e negoziati saranno possibili solo dopo che le capacità difensive dell’Ucraina saranno rafforzate, con l’inclusione di armi a lunga gittata per colpire in territorio russo le postazioni da cui partono gli attacchi, e dopo l’invito a entrare nella Nato. “Perché la Russia ora ha i nordcoreani, l’Iran e altri alleati mentre noi siamo soli sul campo di battaglia”. Sul fronte russo, Putin aumenta le spese militari con il 32,5% del bilancio che nel 2025 sarà destinato alla difesa, pari a 145 miliardi di dollari, rivendicando la conquista di altri due villaggi nella regione orientale di Donetsk, snodo centrale per i trasporti.

Guerra Ucraina-Russia e l’appello di Papa Francesco: la responsabilità della pace è di tutti

Secondo Mosca, sarebbero 255 i militari morti a Kursk nelle ultime 24 ore e 37 mila quelli uccisi nell’intero periodo di combattimento nell’area dove ora Kiev colpisce con gli Atacms statunitensi. Una “tremenda sequenza di morti, violenze, distruzioni” condannata all’Angelus anche da Papa Francesco che lancia l’appello: la responsabilità della pace è di tutti. Il presidente del Consiglio europeo Andrea Costa ha abbracciato Zelensky, che è fermo sul punto: non riconosceremo mai l’occupazione russa. Poi il chiarimento Usa: “Spetta all’Ucraina decidere” eventuali concessioni territoriali.