Dopo l’attacco israeliano nella periferia sud di Beirut il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, ha minacciato in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta: “Non rimarremo in silenzio” e “risponderemo al nemico.”
Il timore è che il conflitto si allarghi.
Le parole del presidente iraniano
Dall’altra parte troviamo il presidente iraniano Ebrahim Raisi che, partecipando a Kerman ai funerali delle vittime del doppio attentato di mercoledì, ha affermato che “l’operazione Diluvio di Al Aqsa”, come Hamas ha chiamato la guerra contro Israele, porterà alla “fine del regime sionista.”
Aggiornamenti sugli ostaggi
Attualmente le autorità israeliane ritengono che 107 su un totale di 132 ostaggi nella Striscia di Gaza siano vivi. Lo ha dichiarato alla Cnn l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo che è stato aggiornato a 25 il conteggio delle persone che si ritiene siano morte dopo essere state portate a Gaza il 7 ottobre.
Quattro israeliani erano inoltre già tenuti in ostaggio a Gaza prima del giorno dell’attentato: due si pensa siano vivi e due morti.