Suhail Habib, un collaboratore di Medici senza frontiere, si trova bloccato con la famiglia nel nord della Striscia di Gaza e ha raccontato che, per sopravvivere, sono costretti a mangiare mangime per uccelli e asini. Il racconto è stato diffuso dall’organizzazione umanitaria per denunciare la situazione in cui si trova questo parte di Palestina.
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Il racconto di Suhail Habib
Il collaboratore di Medici senza frontiere, che si occupra della manutenzione dei veicoli di Msf nella Striscia, ha raccontato: “La vita è diventata cinque volte più difficile. Non abbiamo la farina perché l’esercito israeliano l’ha bloccata. Siamo costretti a mangiare mangimi per animali per sopravvivere, a volte mangime per uccelli e per asini, a volta erba che raccogliamo per strada. Cerchiamo di sopravvivere alla fame. Sono tre giorni che non mangio, e mia moglie continua a chiedermi: ‘Cosa hai mangiato oggi?’. Io rispondo che non ho fame. Torno a casa a mani vuote, senza farina, senza pane, senza riso. Oggi 1 kg di riso costa 33 dollari, perciò non riesco a sfamare i miei figli. Non abbiamo acqua potabile, elettricità, né medicine. Mia madre soffre di pressione alta e di diabete ma non riusciamo a procurarci i farmaci. Molte persone a Gaza soffrono di problemi resporatori a causa del fumo e della polvere dei bombardamenti. Anche le malattie trasmissibili si stanno diffondendo rapidamente“.
Von der Leyen: “Incoraggio i Paesi Ue a contribuire”
Durante un intervento al Parlamento europeo, Von der Leyen ha dichiarato: “Incoraggio tutti gli Stati membri a contribuire con le loro risorse, per consentire una fornitura stabile e significativa di aiuti a Gaza“. Sono diversi i Paesi, tra cui alcuni Stati Ue, che hanno iniziato a paracadutare aiuti umanitari dalla Giordania a Gaza.
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