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Guerra in Medio Oriente, diffuso un video di due ostaggi israeliani. Israele: “Pause umanitarie a Nord di Gaza”

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Dal video di due ostaggi israeliani alle pause umanitarie di quattro ore al giorno, come sta procedendo la guerra tra Israele e Hamas.

Prosegue la guerra tra Israele e Hamas: in questo atroce contesto, la Jihad islamica ha diffuso un video di due ostaggi israeliani mentre Tel Aviv ha accetta di concedere pause umanitarie di quattro ore al giorno per consentire ai civili di allontanarsi dal Nord di Gaza.

Guerra Israele Hamas, diffuso video ostaggi israeliani: sì di Tel Aviv a pause umanitarie di 4 ore al giorno

Ostaggi

I media israeliani hanno riferito che la Jihad islamica ha diffuso un video di due ostaggi israeliani, una donna anziana su una sedia a rotelle e un bambino, intenti a leggere un testo. È la prima volta che la Jihad islamica mostra pubblicamente e ufficialmente di avere degli ostaggi.

La donna, stando a quanto segnalato dai media israeliani, è stata identificata come Hanna Katzir mentre il bambino sarebbe Yagil Yaacov.

Con la diffusione della clip, il braccio armato della Jihad islamica, le Brigate al-Quds, hanno comunicato di essere pronte a liberare i due ostaggi per ragioni “umanitarie e mediche”. È quanto asserito dal portavoce Abu Hamza.

Hanna, 77 anni, e Yagil, 13 anni, sono stati entrambi rapiti lo scorso 7 ottobre dal kibbutz Nir Oz, stando a quanto scritto dal Times of Israel.

Pause umanitarie 

In relazione all’andamento della guerra, i media internazionali hanno rivelato che “Israele agevolerà ogni giorno pause umanitarie di quattro ore nel nord di Gaza per consentire alle persone di fuggire”.

La pausa quotidiana nei bombardamenti nel Nord di Gaza accettata da Tel Avevi rappresenta un primo “passo nella giusta direzione”. È quanto asserito dal portavoce della Casa Bianca John Kirby che ha anche definito la decisione “significativa”. “Ovviamente vogliamo vederli continuare per tutto il tempo necessario”, ha aggiunto Kirby.

Il portavoce, inoltre, ha ribadito che gli Stati Uniti non propendono per un cessate il fuoco al momento poiché una simile mossa non farebbe altro che aiutare Hamas a “legittimare ciò che ha fatto” lo scorso 7 ottobre. 

Israele sulle pause umanitarie: “Nessun cessate il fuoco”

Il no al cessate il fuoco è stato rimarcato anche da Israele. Poco dopo l’annuncio della Casa Bianca sulla pausa di quattro ore nei combattimenti nella parte settentrionale di Gaza, l’esercito israeliano ha puntualizzato che non ci sarà “alcun cessate il fuoco” nella Striscia. “Non c’è alcun cessate il fuoco”, ha tuonato un portavoce militare israeliano su X. “Ci saranno pause tattiche e locali per gli aiuti umanitari ai civili di Gaza”.

“Non fermeremo i combattimenti finché non avremo portato indietro gli ostaggi”, ha precisato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aggiungendo che “decine di bambini israeliani sono a Gaza, parte di loro hanno visto l’uccisione dei genitori. Io li considero miei figli personali e non fermerò la battaglia fintanto che non torneranno a casa”.

Rispetto alle pause umanitarie, Gallant si è limitato a commentare che si possono “fare degli aggiustamenti locali per lo spostamento della popolazione di Gaza ma nulla di più”.

Ben-Gvir: “Dobbiamo continuare a combattere”

Sulla pausa quotidiana di quattro ore al Nord di Gaza, p intervenuto anche il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale di estrema destra, Itamar Ben-Gvir.

Per il politico, la decisione di Israele di accettare suddette pause nella Striscia “è un errore particolarmente grave”. “Dobbiamo continuare a combattere mantenendo allo stesso tempo il corridoio affinché i residenti di Gaza possano spostarsi verso sud”, ha scritto il ministro su X.