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La Russia ha imposto un regime antiterrorismo a tappeto in tre regioni di confine, a seguito di uno dei più grandi attacchi ucraini dall’inizio della guerra nel 2022.
La Russia impone regime di sicurezza in tre regioni di confine
Le forze di Kiev hanno sfondato il confine russo martedì e hanno attraversato alcune zone occidentali della regione russa di Kursk. Gli analisti hanno ipotizzato che si sia trattato di un attacco a sorpresa, che potrebbe aver avuto come obiettivo quello di ottenere una leva in eventuali colloqui per il cessate il fuoco dopo le elezioni americane. Il raid ha indotto Mosca a chiedersi come l’Ucraina sia riuscita a penetrare così facilmente nella regione dopo oltre due anni di conflitto.
La risposta di Mosca
Il Presidente Vladimir Putin l’ha definita una grave provocazione. Il generale Valery Gerasimov ha dichiarato che l’incursione ucraina è stata fermata, tuttavia, la Russia non è ancora riuscita a respingere le forze nemiche oltre il confine. “Il regime di Kiev ha compiuto un tentativo senza precedenti di destabilizzare la situazione in diverse regioni del nostro Paese” ha commentato il Comitato nazionale antiterrorismo. Mosca ha inoltre precisato che “Al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e reprimere le minacce di atti terroristici da parte delle forze nemiche di sabotaggio e ricognizione, il presidente del Comitato nazionale antiterrorismo, direttore dell’FSB russo A.V. Bortnikov, ha deciso di organizzare operazioni antiterrorismo a Belgorod, nelle regioni di Bryansk e Kursk dal 9 agosto 2024“.
Centrale nucleare come possibile obiettivo ucraino
Alexander Bortnikov, direttore del Servizio Federale di Sicurezza (FSB), ha ordinato l’imposizione di un regime antiterroristico nelle regioni di Kursk, Bryansk e Belgorod, che hanno una superficie complessiva di quasi 92mila chilometri quadrati. Migliaia di civili sono stati evacuati. Secondo alcuni rapporti riportati dai media, le forze ucraine si stavano spingendo verso la centrale nucleare di Kursk, che fornisce una parte importante dell’elettricità alla Russia meridionale. La centrale ha un totale di sei reattori: due spenti, due in costruzione e due operativi. Il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’ONU (AIEA) ha notato la “significativa attività militare” nell’area e ha invitato alla “massima moderazione per evitare un incidente nucleare“.