Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un centro di ricerca a Damasco, che appartiene al Ministero della Difesa siriano e che è stato oggetto di attacchi israeliani nella serata di ieri, è stato completamente distrutto.
Guerra in Medio Oriente, Wafa riporta 25 civili uccisi da raid israeliani a nord di Gaza
Il centro di Barzé, accusato dagli Stati Uniti di essere collegato al programma di armi chimiche della Siria, era già stato colpito in passato, nell’aprile del 2018, durante un intervento militare congiunto di Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Un giornalista dell’AFP ha riferito di aver visto i tre edifici che componevano il centro completamente rasi al suolo.
Nel frattempo, il processo che coinvolge il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta suscitando forti reazioni politiche. Il deputato del Likud, Amit Halevi, ha definito la situazione “un crimine d’odio”, aggiungendo che il caso contro Netanyahu è alimentato dalla stessa ideologia che giustifica la jihad.
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Halevi ha invitato a non lasciarsi influenzare dai media, criticando i titoli dei giornali.
In un altro fronte, l’agenzia palestinese Wafa ha riportato che, durante i raid israeliani della scorsa notte a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, sono stati uccisi 25 civili, tra cui donne e bambini, e decine sono rimasti feriti. Inoltre, il ministero degli Esteri iraniano ha denunciato Israele per aver violato il diritto internazionale con un’incursione nel Golan, criticando anche l’atteggiamento passivo dei paesi occidentali nei confronti di queste azioni.