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L’esercito israeliano ha ritirato tutte le truppe di terra dalla Striscia di Gaza meridionale, ad eccezione di una brigata.
A renderlo noto un portavoce militare.
Israele ritira l’esercito dal sud di Gaza
La decisione arriva mentre l’Egitto si prepara ad ospitare nuovi colloqui per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Tel Aviv ha lasciato sul territorio solo la Brigata Nahal, per controllare il Corridoio Netzarim, che attraversa l’enclave. Secondo i media si tratterebbe di un punto strategico, in quando permetterebbe all’IDF attaccare il nord e il centro di Gaza, impedendo allo stesso tempo ai palestinesi sfollati di far rientro a casa nella parte settentrionale della Striscia.
Le truppe lasciano Khan Younis
“La 98esima Divisione, con le sue tre brigate, si è ritirata da Khan Younis la scorsa notte, dopo la fine dell’operazione che è durata quattro mesi“, ha riferito la Radio dell’Esercito, citata da Al-Jazeera. “A partire da questa fase della manovra, l’esercito israeliano ha terminato la sua operazione a Khan Younis e i soldati hanno completato la loro uscita da lì” hanno dichiarato i media israeliani, aggiungendo “Forze composte da quattro diverse brigate sono ora dislocate nel corridoio umanitario e nel nord della Striscia di Gaza, nell’area di Beit Hanoon“.
Il destino di Rafah
Gli osservatori hanno letto nel ritiro delle truppe un tentativo di pressione nei negoziati, sebbene l’ipotesi più plausibile sembrerebbe essere quella di un ridispiegamento tattico, in vista di una possibile offensiva a Rafah, che il primo ministro Benjamin Netanyahu ritiene necessaria per eliminare Hamas.