L’esercito israeliano ha reso noto che il raid su Beirut è stato una rappresaglia per un attacco avvenuto sabato sulle alture del Golan, in cui sarebbero morti 12 bambini.
Israele colpisce Beirut
Tel Aviv ha preso di mira un alto comandante di Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut. I media hanno riferito che nell’attacco è stato ucciso Fouad Sukar, il numero due del gruppo estremista. L’agenzia di stampa nazionale libanese ha dichiarato che il raid ha preso di mira l’area intorno al Consiglio della Shura di Hezbollah nel quartiere Haret Hreik della capitale.
L’attacco nel Golan
Sabato un ordigno è caduto su un campo di calcio in una comunità drusa nelle Alture del Golan occupate da Israele, uccidendo 12 bambini e ferendone altri 30.
Hezbollah ha negato di essere responsabile. L’esercito israeliano ha tuttavia affermato di aver trovato sulla scena prove che dimostrano che il missile utilizzato fosse un razzo Falaq-1 di fabbricazione iraniana. Pur negando qualsiasi responsabilità legata all’attacco, il gruppo ha rivendicato metodicamente raid con razzi Falaq e Katyusha, alcuni dei quali hanno preso di mira quartieri generali militari nelle alture occupate del Golan.
L’appello per un cessate il fuoco
In risposta al raid israeliano, DAWN, l’organizzazione statunitense che sostiene la democrazia e i diritti umani in Medio Oriente e Nord Africa, ha esortato il Presidente Joe Biden a impedire lo scoppio di un ulteriore conflitto. “Nei giorni successivi al 7 ottobre, il Presidente Biden ha lanciato un messaggio a Hezbollah. Ora è tempo che Biden invii lo stesso messaggio a Israele” ha dichiarato Sarah Leah Whitson, direttrice esecutiva di DAWN.
“Il modo migliore per garantire che non scoppi una guerra regionale è che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvi immediatamente una direttiva vincolante per il cessate il fuoco a Gaza” sono state invece le parole di Michael Schaeffer Omer-Man, direttore delle ricerche di DAWN per Israele-Palestina.