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L’autore dello scatto è Ali Mahmud, fotografo freelance dell’Associated Press.
Foto di una vittima di Hamas vince premio giornalistico
La foto, che immortala il corpo senza vita di Shani Louk una giovane vittima dei terroristi palestinesi, è stata premiata dal Reynolds Journalism Institute per la categoria Team Picture Story of the Year. Istituito dall’Università del Missouri, si tratta di uno dei più autorevoli concorsi di giornalismo in tutto il mondo. La decisione tuttavia ha sollevato non poche polemiche. “Questo premio mira a riconoscere lo sforzo collaborativo di uno staff fotografico nel coprire un singolo evento” spiega il Reynold Journalism Institute sul proprio sito “È una narrazione. Documentare le ultime notizie in tutto il mondo, non importa quanto orribili, è il nostro lavoro. Senza Ap e altre testate giornalistiche, il mondo non avrebbe saputo cosa stava succedendo il 7 ottobre“.
Il “simbolo” di un’epoca
La ragazza, una tatuatrice tedesco-israeliana di 23 anni, stava partecipando al rave Supernova nel deserto del Nagev, vicino al Kibbutz Urim, quando i combattenti di Hamas hanno preso di mira l’area durante l’attacco terroristico del 7 ottobre. In quell’occasione sono state uccise 260 persone. L’immagine premiata ritrae il corpo della 23enne steso sul retro di un pick-up e circondato da militanti palestinesi. Nonostante tutti i pareri contrari, il padre ha difeso strenuamente il premio, definendo la figlia il “simbolo” di un’epoca.
Le critiche
La decisione di assegnare il riconoscimento ad Ali Mahmud è stata duramente criticata sia sui social, che da alcune personalità di spicco del mondo ebraico. Il profilo ufficiale X dello Stato di Israele ha reagito alla notizia condividendo diverse immagini di Louk viva e sorridente, scrivendo: “È così che vogliamo che Shani Louk sia ricordata“. Anche l’European Jewish Congress si è schierato contro, affidando il proprio pensiero alla piattaforma social “Siamo disgustati e scioccati. Non è solo una mancanza di rispetto nei confronti della famiglia di Louk, ma anche nei confronti degli oltre 1.200 cittadini che sono stati brutalmente assassinati da Hamas il 7 ottobre“.