Prosegue la guerra in Israele nonostante gli appelli dei leader mondiali.
Negli ultimi giorni le bombe hanno colpito Rafah, città nel sud di Gaza dove ormai le persone fuggono a piedi formando lunghe file oppure con macchine stracariche di tutto ciò che riescono a portare via.
Guerra in Israele: bombardamenti a Rafah
I palestinesi stanno scappando da Rafah, città che ultimamente non conosce tregua nell’ambito della guerra in Israele.
Nella notte fra il 12 e il 13 febbraio c’è stato un violento bombardamento che ha costretto i pochi rimasti a fuggire portando con sé quelle poche cose che possono servire.
La cosa più importante da preservare è la vita e per questo tanti scappano per l’ennesima volta.
Fino a un po’ di tempo fa questa città al confine con l’Egitto era relativamente sicura in un quadro drammatico come questo, adesso non lo è più.
Guerra in Israele: la prossima mossa di Netanyahu
È stato etichettato più volte come tiranno e omicida, Benjamin Netanyahu, e in effetti il presidente americano Biden ha chiesto ancora una volta al leader israeliano di cessare il fuoco, ma questo non sente ragioni.
Ora si attende l’operazione terrestre, infatti le truppe sono di nuovo in marcia in attesa di direttive da parte di Netanyahu, che già ha annunciato che non dovremo attendere molto per la prossima mossa.
Il presidente israeliano ha ordinato che Rafah venga sfollata, nonostante qui si trovino un milione e mezzo di persone, già fuggite da altre zone e che non sanno più dove andare. Del resto il confine con il vicino Egitto è chiuso e il resto della Striscia di Gaza è stato bombardato e distrutto.
Una situazione terribile che vede molti mettersi in marcia, diretti verso Deir el-Balah, al centro della Striscia di Gaza.