Guerra a Gaza, Israele a Hamas: "Accordo entro mercoledì o attacco a Rafah"

Secondo il sito di notizie Ynet, il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha approvato lunedì i piani finali per l'operazione militare a Rafah

Secondo il sito di notizie Ynet nelle prossime 48-72 ore si arriverà a un accordo sugli ostaggi o all’inizio dell’invasione.

La prossima azione di Israele e la risposta Hamas

Ynet riferisce che i carri armati sono schierati al confine di Gaza pronti a ricevere il via libera per l’operazione militare, considerata da Israele l’ultima spinta necessaria per sradicare le forze combattenti di Hamas dalla Striscia, un’azione graduale che può essere interrotta o ritardata in caso di progressi nei colloqui per la liberazione degli ostaggi.

I colloqui per una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza

Funzionari di Hamas hanno lasciato il Cairo dopo i colloqui con funzionari egiziani su una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza: ad annunciarlo è stato il canale satellitare egiziano Al-Qahera News, ripreso da Haaretz, precisando che una delegazione di Hamas tornerà al Cairo con una risposta scritta alla proposta di cessate il fuoco.

Israele, dal canto suo, ha ribadito che, una volta ricevuta la risposta nella serata di mercoledì 1 maggio, si recherà eventualmente a Il Cairo per trattare.

Una fonte diplomatica francese ha detto a Reuters che nei negoziati c’è stata una convergenza sul numero di ostaggi rilasciati in cambio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane:

«Non siamo lontani da un accordo, ma non è la prima volta», ha aggiunto la fonte.

La posizione dell’Occidente

L’Occidente, con Stati Uniti, Gran Bretagna, e diversi Stati arabi, preme affinché si raggiunga l’accordo: 40 giorni di tregua, il rilascio di “potenzialmente migliaia” di detenuti palestinesi dalle carceri israeliane e il ritorno degli sfollati al nord di Gaza, in cambio della liberazione di almeno 33 ostaggi israeliani.