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Il contesto dell’intitolazione
La recente decisione del Consiglio di Stato ha suscitato un acceso dibattito a Grosseto, dove una via è stata intitolata a Giorgio Almirante, ex segretario del Movimento Sociale Italiano (Msi). Questa scelta, voluta dal Comune, ha generato polemiche e contestazioni, in particolare da parte del Partito Comunista Italiano (Pci), che ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha stabilito che non ci sono motivi ostativi per questa intitolazione, affermando che spetta ai Comuni decidere sui nomi delle vie.
La decisione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha chiarito che il potere di decidere sull’intitolazione delle strade è esclusivamente dei Comuni, mentre il prefetto ha il compito di autorizzare tali decisioni in base a criteri di ordine pubblico e regolarità anagrafica. Nel caso specifico di Grosseto, il prefetto Paola Berardino ha esercitato correttamente questo potere. La sentenza ha quindi confermato la legittimità dell’intitolazione a Giorgio Almirante, respingendo le obiezioni sollevate dal Pci.
Le reazioni politiche
Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ha commentato la decisione con soddisfazione, affermando che chi ha chiesto l’annullamento della scelta ha avuto torto. Il sindaco ha sottolineato che il Comune ha sempre agito nel rispetto delle regole e con buonsenso. Questa affermazione evidenzia la determinazione dell’amministrazione comunale nel mantenere la propria autonomia decisionale riguardo all’intitolazione delle vie, un tema che continua a suscitare dibattiti accesi nella società italiana.