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Grillo risponde a Conte: 'Sto considerando di portare le tue intimidazioni agli organi del M5s'

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Beppe Grillo, cofondatore del M5s, in una lettera a Giuseppe Conte nega il suo ruolo come figura autoritaria e sottolinea di voler difendere i valori democratici del Movimento. Grillo si dice preoccupato per gli attacchi ai principi democratici del gruppo e per le speculazioni sulle potenziali scissioni interne. Ribadisce l'esigenza di ritorno ai valori del Movimento e del rispetto delle regole fondamentali. Infine, sottolinea che nonostante i tentativi di soffocare il ritorno a questi principi, il Movimento non tradirà i suoi principi e avverte che potrebbe coinvolgere organi competenti del M5s per gestire minacce future. Grillo conclude chiedendo a Conte di rispondere alle sue richieste riguardanti l'assemblea costituente prevista per ottobre.

In una lettera a Giuseppe Conte, Beppe Grillo, cofondatore e garante del M5s, sottolinea che il tentativo di categorizzarlo come una figura autoritaria è solo un riflesso delle intenzioni altrui. Sottolinea che insistere sul rispetto delle regole fondamentali è un’azione in difesa dei valori democratici del Movimento. Le motivazioni dietro gli attacchi ai pilastri democratici del Movimento sono a lui ben chiare e ritiene che siano in contrasto con i valori democratici del gruppo, e piuttosto rispecchino gli interessi di una ristretta minoranza. Grillo aggiunge, anticipando eventuali misure da prendere, che potrebbe considerare il coinvolgimento degli organi competenti del M5s in caso di ulteriori minacce. In questi tempi, commenta il politico, si assiste a un’affrettata spirale di speculazioni sulle potenziali scissioni, battaglie e dispute riguardanti il nome e il simbolo del Movimento. Uno spettacolo che a Grillo non interessa e che trova sgradevole poiché dannoso per tutti. Per queste ragioni spera che tale scenario non si verifichi. Grillo sottolinea l’assoluta necessità di ritornare ai veri valori democratici del Movimento, mettendo da parte gli interessi personali di alcuni. È preoccupato dal tentativo di soffocare questo ritorno attraverso il tipico metodo di legittimazione delle autocrazie, ma assicura che, indipendentemente dall’esito, il Movimento non tradirà i suoi principi fondamentali e i suoi valori, a prescindere dalla proprietà del nome e del simbolo, questione chiaramente risolta in tribunale.

Cara Giuseppe,

Ti rivolgi a me, ripetutamente e in una maniera pubblica, rimproverandomi di gestire il movimento in maniera autoritaria e a discapito dei suoi principi democratici. Voglio sottolineare che la mia intenzione è sempre stata quella di proteggere i fondamenti democratici su cui è nato il movimento. Pertanto, se dovessimo cercare comportamenti che mettono a rischio questi valori democratici, li troveremmo nelle azioni sottili che mirano a demolire le nostre basi, sotto la pretesa falsa di un presunto processo democratico, che come sai bene (ma preferisci ignorare), non può essere messo da parte.

Tuttavia, desidero evitare di essere coinvolto nelle controversie in cui alcuni di voi sembrano essersi invischiati. Il mio obiettivo è farvi seguire la giusta rotta e ricondurvi alle nostre origini, affinché possiate vedere nuovamente le stelle primordiali del movimento, nato primariamente per costruire un modello di democrazia più autentico e vicino alla gente.

In un recente post, ho sottolineato che io e Gianroberto abbiamo avuto l’intenzione di prevenire il pericolo rappresentato da altre forze politiche, che tendevano ad indurirsi e distanziarsi dal popolo. La regola della doppia elezione è nata esattamente con questo obiettivo. Sostenere quindi che l’intoccabilità di certe regole sia in conflitto con i valori democratici del movimento non solo è un chiaro paradosso, ma rappresenta un capovolgimento della realtà. Questo dimostra gli effettivi desideri di coloro che invece vorrebbero mettere in dubbio queste norme.

Pertanto, attribuirmi un approccio autoritario del movimento è semplicemente un riflesso delle intenzioni di altri. Al contrario, ribadire l’importanza di determinate regole significa difendere i valori democratici del movimento.

È un fatto incontestabile che nessun altro creatore di una forma politica ha mai avuto l’audacia, l’altruismo e la creatività per non assumersi il ruolo di leader, ma solo per assicurarsi un posto di responsabilità, come Gianroberto ed io abbiamo fatto. Terminerò rispondendo alla tua minaccia di interrompere gli obblighi che il movimento ha nei miei confronti; un gesto sicuramente inappropriato e non meritato, poiché hanno una stretta correlazione con i compiti che ho eseguito e che continuo a svolgere per il movimento. Nella mia posizione di rango elevato, scelgo di astenermi dal rispondere in modo aggressivo, ma piuttosto, faccio notare che gli obblighi di salvaguardia sarebbero comunque dovuti, indipendentemente da un patto contrattuale in tal senso. Allo stesso tempo, i miei onorari – che, come ben sai, coprono anche le spese amministrative del ruolo che ricopro per il movimento – sono non solo adeguati per il mio incarico e i costi correlati, ma lo sono ancora di più nel contesto attuale, in cui ci sono tentativi di distorcere l’identità e i valori del movimento. Concludo invitando invece Conte a rispondere al più presto alle mie richieste di spiegazioni sul processo che condurrà all’assemblea costituente del prossimo ottobre.