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Gran Sasso, come sono stati ritrovati i corpi dei due scalatori esperti

Gran Sasso scalatori

Gran Sasso, si chiude in tragedia la ricerca dei due scalatori romagnoli

Ieri in mattinata sono stati recuperati con elicotteri dei Vigili del Fuoco e del servizio sanitario i corpi senza vita dei due scalatori dispersi dal 22 dicembre sul Massiccio del Gran Sasso. I cadaveri sono stati reperiti a seguito delle operazioni di recupero condotte dagli specialisti speleo-alpino dei Vigili del Fuoco con l’elicottero Drago VF164 del reparto volo di Pescara. “Dopo la localizzazione del primo escursionista e il grande aiuto della segnalazione fatta dal cane dell’unità cinofila, abbiamo trovato anche l’altro che era comunque non lontano dal primo”, ha riferito Paolo Passalacqua, comandante della stazione del Soccorso Alpino delle Fiamme gialle dell’Aquila. Sono state impiegate circa cinquanta persone nelle tre ore in cui è stato individuato il primo cadavere, dopo che le condizioni meteorologiche in quota sono migliorate.

Gran Sasso: recuperati i corpi senza vita dei due scalatori

C’è stato un grande lavoro di squadra“, aggiunge Passalacqua, “nel quale ognuno era impegnato nella localizzazione dei dispersi nel minor tempo possibile. Abbiamo solo il rammarico di aver trovato purtroppo due persone che non sono più in vita. Non ci possiamo rimproverare nulla perché nella giornata di domenica abbiamo davvero sfidato le intemperie per cercare di raggiungerli, però non ci è stato possibile“. Daniele Perilli, Presidente regionale del Soccorso alpino e Speleologico dell’Abruzzo, presente alle operazioni di ricerca dei due escursionisti riminesi, ha affermato: “La nostra mission da soccorritori è sempre quella di portare a casa le persone vive; purtroppo accadono anche queste cose. Noi siamo sempre pronti a fare qualsiasi sforzo, come questa volta, insieme anche alla Guardia di Finanza: abbiamo fatto di tutto per cercare di risolvere il problema in maniera positiva, purtroppo non è stato possibile, questo ci dispiace molto perché è come una sconfitta per noi“.

Le operazioni di ricerca

L’operazione di ricerca è avvenuta congiuntamente da parte del personale del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo e quello del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. “Abbiamo iniziato a lavorare questa mattina presto – aveva affermato ieri Alessandro Marucci, capostazione all’Aquila del CNSAS in un punto stampa a Fonte Cerreto – potendo contare sul trasporto delle squadre di soccorso in quota attraverso la funivia. Da lì abbiamo allestito un campo base. Alcune squadre si sono progressivamente avvicinate all’area di ricerca e contemporaneamente abbiamo coordinato l’attività degli elicotteri per fare dei sorvoli di valutazione della sicurezza”. Francesco Mastropietro, maresciallo della Guardia di Finanza, ha descritto le fasi dell’intervento: “Abbiamo fatto un avvicinamento lento – ha spiegato – perché sapevamo di questo sorvolo e ne aspettavamo l’esito. Sulla base delle indicazioni dell’elicottero ci siamo portati sul primo alpinista. Abbiamo anche lavorato con le unità cinofile. Nell’attesa del recupero della salma, abbiamo effettuato dei sondaggi e a questo punto Marco Iovenitti (CNSAS) è riuscito a individuare anche l’altro”.

Chi erano i due alpinisti esperti

Cristian Gualdi, 48 anni, e Luca Perazzini, 42 anni, erano due scalatori esperti, nonché amici inseparabili, entrambi residenti a Santarcangelo di Romagna, dove erano in molti a conoscerli. Appassionati di sport e specialmente di alpinismo e di arrampicata, i due escursionisti avevano alle spalle molte ore trascorse in quota, quasi sempre in coppia. “Ringraziamo tutti i soccorritori per il lavoro svolto in questi giorni”, affermano alcuni dei familiari di Cristian Gualdi e Luca Perazzini.