Milano, 3 gen. (Adnkronos) – I fatti e le polemiche riguardanti alcuni 'incidenti di percorso' commessi da esponenti politici espressione della maggioranza "rischiano di danneggiare in modo diretto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oscurando il lavoro che in questo anno di governo ha compiuto, nel tentativo di presentarsi come figura moderata e in grado di offrire garanzie sul piano nazionale e internazionale e nel processo di costruzione di una leadership personale". Lo afferma all'Adnkronos il politologo Marco Valbruzzi.
"Lo slogan con il quale Giorgia Meloni si è presentata alle scorse elezioni -ricorda Valbruzzi- era 'pronti', come a dire 'dopo tanta gavetta siamo pronti per prenderci la sfida del governo', ma tutta questa serie di piccoli grandi scandali che contrappuntano la sua storia del governo stanno cominciando ad incrinare il consenso nei suoi confronti, oltre all'idea che la classe dirigente sia realmente pronta alla guida del Paese". Del resto, osserva, "nel momento in cui si verificano continui momenti di tensione all'interno del governo e tra governo e opinione pubblica, può diventare un problema". Se a ciò, poi, aggiungiamo che "nel frattempo l'onda lunga delle scelte del governo Draghi è arrivata al termine e la legge di bilancio da poco approvata è di fatto la prima legge di bilancio del centrodestra targato Meloni, vediamo cominciare i nodi al pettine".
In altre parole, "finita la campagna elettorale si è entrati in contatto con la realtà e sono iniziate le difficoltà: molte promesse che erano state lanciate in campagna elettorale sono difficilmente realizzabili o lo sono ma in maniera diversa da come erano state proposte e già questo danneggia una parte di consenso. Sono i primi scricchiolii che spiegano i risultati delle ultime intenzioni di voto degli italiani, apparsi in lieve calo". E allora, avverte Valbruzzi, "io credo che questo bagno di realtà debba essere superato con un bagno di verità da parte di Giorgia Meloni, nel senso che dovrebbe riconoscere che la classe dirigente di Fdi non era effettivamente pronta a un balzo così in alto come è avvenuto con le elezioni del 2022 e che farà di tutto per accantonare le mele marce, che effettivamente ci sono, senza più proteggerle come è stato fatto fino a oggi. Dovrebbe, cioè, dare agli italiani il segnale di aver compreso che c'è bisogno di una classe dirigente che vada oltre la piccola cerchia di Atreju ed incominciarne a costruire una all'altezza di temi come la transizione green, la transizione digitale, le migrazioni, eccetera. Questo -conclude- sarebbe un modo di dimostrare di aver riconosciuto l'errore, di averne fatto tesoro e di offrire agli italiani una soluzione concreta".