Governo: ieri big a casa Meloni, da Arcore al Torrino, tornano i 'vertici casalinghi'/Adnkronos

Roma, 25 nov. (Adnkronos) - In principio fu Arcore, poi palazzo Grazioli. Ora c'è il Torrino. Dopo Silvio Berlusconi i vertici 'casalinghi' di governo del centrodestra conoscono un'altra location: la nuova abitazione dell'attuale premier, Giorgia Meloni, nel quartiere...

Roma, 25 nov.

(Adnkronos) – In principio fu Arcore, poi palazzo Grazioli. Ora c'è il Torrino. Dopo Silvio Berlusconi i vertici 'casalinghi' di governo del centrodestra conoscono un'altra location: la nuova abitazione dell'attuale premier, Giorgia Meloni, nel quartiere della zona Sud di Roma, dove ieri sera sono stati ricevuti per un 'apecena' gli alleati, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, presente anche il ministro Giancarlo Giorgetti, per discutere soprattutto della manovra economica. E' stato il Cavaliere, infatti, il precursore dei summit a casa con pranzi e cene nella sua residenza milanese di Villa San Martino (diventata in poco tempo una sorta di nuova Camp David), che ha segnato la storia d'Italia con i suoi caminetti del lunedì insieme a Umberto Bossi subito dopo la tradizionale riunione con i figli e i manager di Mediaset.

Ad Arcore si sono fatti e disfatti alleanze e partiti. Senza contare le estati a Villa Certosa, una vera e propria liturgia dell'era Silvio ( con tanto di fuochi d'artificio e lava del finto vulcano,), il buen retiro sardo, che l'allora premier scelse per numerosi incontri di coalizione riservati. Col passare degli anni, poi, Villa San Martino ha passato il testimone a via del Plebiscito, quartier generale forzista per quasi un quarto di secolo, a cominciare dal '96 quando il presidente di Forza Italia vi entrò da locatario dopo il ribaltone della Lega Nord della sua prima esperienza a palazzo Chigi, quella della discesa in campo, nel '94.

Da allora, al civico 102, a pochi passi da piazza Venezia, con il debutto del menu tricolore, si sono tenute riunioni di partito, colloqui con capi di Stato e di governo, Vladimir Putin in testa (nell'iconografia berlusconiana resta la foto del capo del Cremlino che lancia nel corridoio una pallina al barboncino Dudù) e anche le cosiddette cene eleganti, entrate a processo.

Con il governo Meloni, dopo la scomparsa del Cavaliere, il Torrino, si trasforma, dunque, in una specie di 'succursale' della presidenza del Consiglio.

Ieri, per circa tre ore, dalle 18 alle 21, raccontano, anche Meloni ha voluto ospitare nella sua dimora capitolina i partner di coalizione per fare il punto della situazione sui principali temi di attualità politica lontano da occhi indiscreti.