Roma, 5 gen. (Adnkronos) – "Leone in campagna elettorale e agnellino ai vertici internazionali", Giorgia Meloni fa la "vittima" e intanto sui casi politico-giudiziari che lambiscono il governo "fa esplodere la questione morale". Ad attaccarla, in una lunga intervista a 'Repubblica', è il leader del M5S Giuseppe Conte, che dopo aver seguito la conferenza stampa della premier la vede "in grossa difficoltà, al di là dei suoi soliti toni muscolari".
"Pur di coprire i suoi fallimenti in economia, immigrazione e politica estera", per l'ex premier Meloni "dice bugie e ricorre al solito 'vittimismo meloniano': accuse agli avversari politici e complottismi anziché autocritica sui suoi tanti errori. Nessuna visione, nessuna ricetta per la crescita. Giorgetti aveva escluso manovre correttive e Meloni già lo smentisce con un 'valuteremo'. Stravolgimenti della realtà che da un presidente del Consiglio non ci si aspetterebbe, il rischio è che ci si abitui un po': anche per questo ho chiesto un Giuri' d'onore sulle accuse che mi ha rivolto sul Mes". Quanto alla risposta della premier ieri sulla questione morale sollevata da Conte, ovvero non aver mai chiesto dimissioni di avversari politici indagati, "quando era all'opposizione chiedeva, lei sì, le dimissioni di tutti – replica il presidente del M5S -. Nel mio appello io spiego che esiste una distinzione tra la responsabilità penale, che lasciamo ai tribunali, e la responsabilità politica, che impone a chi riveste un incarico pubblico di comportarsi con 'disciplina e onore' come prescrive l'art. 54 della Costituzione".
"In questo governo – incalza ancora l'ex premier – abbiamo visto sottosegretari che divulgano informazioni riservate per attaccare l'opposizione, ministri che vengono in Parlamento a mentire sulle attività societarie svolte, altri che fermano treni. Un premier deve scegliere: solidarietà di partito e di coalizione o tutela delle istituzioni? Lei ha scelto la prima alternativa". Per Conte, "la differenza tra Meloni e me è che quando Salvini non volle andare in Parlamento a rispondere del caso Metropol ci andai io per difendere con trasparenza il prestigio delle istituzioni. Meloni sta dicendo a Salvini che non deve andare a riferire nonostante Anas sia una società pubblica che opera sotto il controllo del ministero di Salvini. Dice che le notizie puntuali su quei comitati di affari non le interessano. Sta facendo esplodere la questione morale. E' devastante per le istituzioni".