Roma 3 gen. (Adnkronos) – "C'è un concorso di colpa tra politica e informazione se spesso ci si attarda sulle polemiche di basso profilo piuttosto che su prospettive e scenari di più ampio respiro". Lo dice all'Adnkronos Alessandro Campi, docente di storia delle dottrine politiche all'Università di Perugia, all'inizio di un 2024 che per l'Italia si annuncia ricco di sfide, a partire dalla presidenza del G7.
"E' il sistema dell'informazione -sottolinea- che racconta la politica e spesso lo fa male, portando all'attenzione dell'opinione pubblica questioni di cronaca spicciola, piuttosto che provare a ragionare sulle partite fondamentali e le grandi questioni che investiranno l'Italia: penso alle guerre in corso, alla presidenza del G7 che potrebbe consentire al nostro Paese di farsi parte attiva per iniziative di pace per conto dell'Europa".
"Invece spesso ci si attarda sul gossip, sulla cronaca spicciola, anche se naturalmente certe questioni non possono essere trascurate, penso ad esempio allo sparo di Capodanno. Ma non ci si può fermare a questo, bisogna provare a ragionare sulle partite fondamentali che attendono il Paese, sulle grandi questioni di politica estera".
"Questo -prosegue Campi- soprattutto se si considera che il Governo e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno molto investito sulle relazioni internazionali, tanto che gli è stato rimproverato di pensare più alla dimensione internazionale che a quella interna e che si ritiene che proprio il contesto internazionale rappresenti un fattore di stabilità per l'attuale Esecutivo".
"Ecco -insiste il docente- proprio questi temi meriterebbero maggiore attenzione, un respiro più ampio, mentre ad esempio in vista delle elezioni europee sembra che tutto si riduca ad una partita tra Meloni e Salvini".
"Forse sono scelte di marketing legate a quelli che si ritiene siano gli interessi dei lettori e degli ascoltatori, ma visto il livello di vendita dei giornali forse non sarebbe male provare ad invertire la tendenza, cercando di spiegare ed approfondire di più. Manca la controprova -conclude Campi- ma forse un tentativo andrebbe fatto, con uno scatto di reni sia da parte della politica che dell'informazione".