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Google: no al Digital Services Act, è scontro tra big tech e UE

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L’azienda di Mountain View respinge le regole europee sul fact checking. La decisione alimenta lo scontro con Bruxelles mentre segue il modello di X e Meta

Google ha ufficialmente comunicato all’Unione Europea che non integrerà sistemi di fact-checking nei risultati di ricerca e nei video di YouTube, né modificherà i suoi algoritmi per conformarsi al Digital Services Act (DSA).

In una lettera a Renate Nikolay, vicedirettore della Commissione europea, Kent Walker, presidente degli affari globali di Google, ha dichiarato che il fact-checking non è “appropriato o efficace” per i servizi offerti dall’azienda. La decisione posiziona Google in netto contrasto con le normative europee, che diverranno pienamente applicabili dal 17 febbraio 2024.

Google: fact checking? Non adatto ai nostri servizi

Google ha difeso il suo modello di moderazione attuale, sostenendo che è stato efficace, soprattutto durante un anno segnato da “un ciclo senza precedenti di elezioni globali”. Tra le funzioni evidenziate, c’è il sistema di note contestuali su YouTube, che permette agli utenti di aggiungere informazioni ai video, simile alle Community Notes di X (ex Twitter).

Questa posizione segue l’annuncio di Meta di abbandonare il fact-checking indipendente su Facebook, Instagram e WhatsApp, allineandosi al modello meno rigido adottato da Elon Musk con X.

Digital Services Act, scontro tra UE e big tech

Il Digital Services Act europeo richiede l’integrazione di strumenti per il fact-checking e una maggiore trasparenza nella moderazione dei contenuti. Tuttavia, Google ha chiarito che si ritirerà dagli impegni volontari prima che diventino obbligatori.

La Commissione Europea ha già aperto un’indagine su X per verificare la diffusione di contenuti illegali e la manipolazione delle informazioni. L’obiettivo dell’Ue è trasformare le misure volontarie delle big tech in un codice di condotta vincolante, ma la resistenza di Google segna un nuovo capitolo nello scontro tra Bruxelles e le aziende tecnologiche.

La decisione di Google potrebbe avere implicazioni significative per l’applicazione del DSA, mettendo in discussione l’efficacia delle normative europee nel regolare i colossi tecnologici globali. Nel frattempo, la Commissione europea potrebbe intensificare le indagini e le pressioni su Mountain View, ma il braccio di ferro con le big tech sembra destinato a continuare.