Gli inquirenti e un specialista degli scavi, incluso l’Ris dei Carabinieri di Parma, hanno ripreso le ricerche nella residenza di Traversetolo.
Questa è la stessa proprietà dove in precedenza erano stati scoperti i resti di un neonato, il 9 agosto, e successivamente ulteriori resti sui quali sono in atto indagini. Un legale rappresentante della famiglia della 22enne Chiara, la madre biologica del neonato deceduto e identificata tramite analisi del Dna, era anche sul posto. Chiara è sotto accusa per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Lei e la sua famiglia, inclusi i suoi genitori e un fratello minore, sono da giorni irraggiungibili, mentre il piccolo insediamento parmense è preso d’assalto da giornalisti e curiosi.
Sotto la supervisione del procuratore Alfonso D’Avino, prosegue l’approfondita indagine della polizia di Parma, compreso l’Ris. Mentre alcuni dettagli si stanno lentamente facendo strada, molti punti della situazione rimangono tutt’ora oscuri, in particolar modo riguardo l’accusa di doppio infanticidio che grava su Chiara.
Le questioni da risolvere includono il modo in cui il neonato è stato ucciso dopo essere nato da un parto indotto il 7 agosto.
Secondo le prime analisi, il piccolo aveva respirato, il che significa che era nato vivo. Inoltre, sono in corso esami sui resti di un secondo corpo di bambino, scoperto successivamente ma risalente a almeno un anno fa. Presumibilmente, si cercano prove per determinare se anche questo bambino fosse figlio di Chiara e del coetaneo padre del piccolo trovato il 9 agosto.
Soprattutto resta da chiarire come sia stato possibile che sia la gravidanza che lo sconvolgente evento siano passati inosservati nella piccola e “vigilante” comunità, addirittura due volte secondo la peggiore delle ipotesi.
E per concludere, il motivo alla base del comportamento di una giovane, che sembrava avere un posto sicuro nella società, essere “in salute”, non era relegata ai margini o immersa in condizioni di decadenza.