Giustizia, il Cdm dice sì alla separazione carriere: "Riforma non punitiva per i magistrati"

La separazione delle carriere dei magistrati è realtà: il disegno di legge costituzionale è stato approvato in Cdm

Un vertice durato circa 20 minuti e concluso tra gli applausi.

Così, nella giornata di ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale che da il via libera alla separazione delle carriere dei magistrati. Le ragioni della scelta sono state spiegate dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro Carlo Nordio.

Riforma separazione delle carriere dei magistrati: parla Meloni

“Di che cosa dovrei vendicarmi con i magistrati? Non capisco perché si possa considerare punitiva nei confronti dei pubblici ministeri – spiega Giorgia Meloni a ‘Corriere.it’, parlando di quanto è stato deciso in Cdm ieri pomeriggio e rigettando tutte le accuse.

Considero bizzarro che possa essere una vendetta, uno si vendica di qualcuno che ha fatto qualcosa di male, si vendica di un nemico. Non considero i magistrati nemici, chiedo a chi ha fatto questa dichiarazione se pensa che chi governa sia un nemico” – dice ancora Meloni facendo diretto riferimento ai magistrati.

Riforma separazione delle carriere dei magistrati: l’intervento di Nordio

Dopo il Cdm, ha preso la parola anche il ministro Carlo Nordio: “Il secondo punto della riforma è la composizione e l’elezione del Consiglio superiore della magistratura.

Questo organo di autogoverno della magistratura, in questi ultimi anni, non solo a detta mia o di altri esponenti della maggioranza, ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé, e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste, che non hanno portato a rimedi a quelli della degenerazione correntizia”.