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Giustizia: Gasparri, 'non prendiamo lezioni di antimafia'

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Roma, 27 ott. (Adnkronos) - “Troppi magistrati hanno e continuano a condizionare la vita politica di questo Paese. Il nostro segretario nazionale, Antonio Tajani, nel suo intervento ha cercato di mettere in luce tutti quei comportamenti saggi ed equilibrati di tanti magistrati. Ma io vorrei ch...

Roma, 27 ott. (Adnkronos) – “Troppi magistrati hanno e continuano a condizionare la vita politica di questo Paese. Il nostro segretario nazionale, Antonio Tajani, nel suo intervento ha cercato di mettere in luce tutti quei comportamenti saggi ed equilibrati di tanti magistrati. Ma io vorrei che quel 90% di magistrati che non parla dicesse qualcosa contro quel 10% che parla troppo e agisce a sproposito. Alcuni giorni fa, Magistratura Indipendente ha diffuso un comunicato stampa dopo la mail di un giudice contro la Meloni. Non voglio aprire una diatriba su questa vicenda, ma di quel 10% fanno parte anche quelli che prima sono stati protagonisti di stagioni di politica giudiziaria opinabili e oggi, invece, stanno in Parlamento e fanno parte della Commissione Antimafia, in cui vorrebbero fare i giudici del loro passato. E questo non si può fare. Noi vogliamo la verità. Anche per quanto riguarda la vicenda mafia-appalti e l’archiviazione di alcuni protagonisti dell’inchiesta, una indagine che fu causa della strage di Paolo Borsellino e della sua scorta". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo alla convention di Forza Italia all’Hotel Domina Zagarella Sicily a Santa Flavia.

"Gli ultimi colloqui giudiziari investigativi, con l’allora colonnello Mori, Borsellino andava a farli nelle caserme dei carabinieri, perché non si fidava della Procura in cui lavorava. Questa è la storia d'Italia che noi conosciamo. Per questo siamo stati proprio noi a inasprire il 41 bis ed a portare avanti le norme sulle confische, lavorando con Berlusconi e con gli altri colleghi parlamentari al Senato e alla Camera. Quindi noi lezioni di antimafia non ne prendiamo da nessuno, perché i valori dell'antimafia vera e seria, non quella teatrale e televisiva, li possiamo esportare in tutto il mondo, con orgoglio italiano di difensori della legalità”.

Adnkronos