Per quanto possa sembrare strano, anche Giulio Cesare, uomo tra i più straordinari dell’antichità, aveva crucci banali che gli provocavano fastidio e lo irritavano notevolmente, soprattutto uno gli angustiava l’esistenza: l’incipiente calvizie.
Almeno stando a quanto scritto da Svetonio, il biografo romano che racconta vizi e aneddoti personali dei personaggi politici influenti dell’antica Roma; dopo averlo descritto fisicamente come un uomo “…di alta statura, ben proporzionato e di fibra robusta…” aggiunge: “Non sopportava di essere calvo, soprattutto perché si era accorto che suscitava le canzonature dei suoi avversari” (Svetonio, “Cesare”, 45)