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Giovanni Amoroso: il nuovo presidente della Corte Costituzionale italiana

Giovanni Amoroso, presidente della Corte Costituzionale italiana

Un giudice ambidestro per una Corte in attesa di riforme e nomine

Chi è Giovanni Amoroso

Giovanni Amoroso, nato 76 anni fa a Mercato San Severino, è stato recentemente eletto presidente della Corte Costituzionale italiana. Con una carriera che si estende per decenni, Amoroso ha dimostrato di essere un magistrato di grande esperienza, avendo ricoperto ruoli significativi sia nel diritto penale che in quello civile. La sua nomina è avvenuta all’unanimità da parte di una Consulta che attende ancora la nomina di quattro giudici per completare il collegio.

Le sfide della nuova presidenza

Subito dopo la sua elezione, Amoroso ha contattato la premier Giorgia Meloni e ha nominato i vicepresidenti, i professori Francesco Viganò e Luca Antonini. Durante la sua presentazione alla stampa, ha sottolineato il suo impegno per la Costituzione, definendola la sua “bussola”. Tra i temi affrontati, ha parlato della legge sull’Autonomia differenziata, evidenziando la necessità di definire i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) come base per la legge stessa. Secondo Amoroso, senza un intervento legislativo, non è possibile stabilire i Lep, che sono fondamentali per l’applicazione della legge Calderoli.

Il ruolo della Corte Costituzionale

Amoroso ha espresso la sua speranza che il Parlamento possa reintegrare il collegio della Corte nel suo plenum quanto prima. Ha ricordato che, nonostante la mancanza di alcuni giudici, la Corte ha continuato a lavorare efficacemente. Sottolineando l’importanza di nominare giudici di alto livello, ha fatto riferimento a nomine passate di grande valore. Inoltre, ha affrontato temi delicati come la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri, affermando che la Corte ha un ruolo specifico nel garantire la costituzionalità delle leggi.

Diritti umani e condizioni carcerarie

Un altro tema cruciale toccato da Amoroso riguarda le condizioni di vita nelle carceri italiane. Ha evidenziato il problema del sovraffollamento, un aspetto che richiede attenzione e interventi da parte delle istituzioni. La Corte, secondo Amoroso, deve continuare a “spingere” per la risoluzione di questi problemi, mantenendo sempre un dialogo costruttivo con il Legislatore. Inoltre, ha ribadito l’importanza di un approccio che tenga conto delle nuove sensibilità della società civile, senza retrocedere su questioni come il fine vita e la procreazione assistita.