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Un nuovo capitolo per la Corte costituzionale
Giovanni Amoroso, 76 anni, è stato eletto all’unanimità come nuovo presidente della Corte costituzionale, succedendo ad Augusto Barbera. La sua elezione è avvenuta durante la camera di consiglio tenutasi a Palazzo della Consulta, dove ha ricevuto il sostegno unanime dei colleghi. Amoroso, originario di Mercato San Severino, ha già ricoperto ruoli di grande responsabilità all’interno della magistratura, tra cui quello di vice presidente della Consulta. Con un mandato che si estenderà fino al 2026, il nuovo presidente si prepara a guidare un organo fondamentale per la democrazia italiana.
Impegni e sfide future
Durante la conferenza stampa di presentazione, Amoroso ha dichiarato: “Il mio impegno sarà assoluto”. Ha sottolineato l’importanza della Costituzione come “bussola” per i giudici e ha evidenziato come l’Europa rappresenti una “stella polare” per le decisioni della Corte. Nonostante la mancanza di alcuni membri nominati dal Parlamento, ha espresso fiducia nella qualità dei giudici che verranno scelti, affermando che “ci aspettiamo giudici di assoluto livello”. La Corte, ha aggiunto, continuerà a operare con efficacia anche in questa fase di stallo.
Riforme e legislazione
Amoroso ha affrontato anche temi cruciali come la riforma dell’Autonomia e la necessità di stabilire i criteri per i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Ha sottolineato che senza un intervento legislativo non è possibile definire i Lep, che sono fondamentali per l’applicazione della legge 86. Inoltre, ha richiamato l’attenzione sulla questione del fine vita, auspicando una leale collaborazione tra le istituzioni per affrontare temi delicati come la procreazione assistita e il fine vita. “La Corte controlla la costituzionalità delle leggi”, ha affermato, ribadendo il ruolo cruciale della Consulta in un contesto politico complesso.