Uno studio di Nomisma per l’Italia rivela che quattro giovani su cinque amministrano autonomamente i propri risparmi per importi sino ai 2000 euro e oltre, mentre il 20% non sa quanto denaro ha a disposizione prima di affrontare una spesa.
Il 15% investe, ma uno su cinque conferma di lasciarsi condizionare dalla Rete. In materia di educazione finanziaria, disordine e scarse conoscenze dominano tra i giovanissimi . Un esempio tra tutti: solo il 25% di loro sa spiegare cosa sia un mutuo ipotecario mentre uno su dieci conosce la sigla ESG. Per la maggior parte di loro nell’ultimo anno i soldi da amministrare in proprio non hanno nemmeno raggiunto la soglia dei mille euro. Si tratta o della busta paga (60% dei casi) o di regali ricevuti o della mancia dei parenti.
Nella maggior parte dei casi però il denaro ricevuto non copre tutte le uscite anche per una evidente difficoltà riferibile alla gestione cosciente dell’equilibrio tra contante disponibile e spese. A sostegno intervengono così spesso i genitori che comunque non sempre si sincerano delle finanze dei figli. Le ‘regole’ di approccio alla spesa non sono identiche. Quasi la metà degli appartenenti alla fascia 18/22 anni pondera attentamente l’eventualità di affrontare o meno una spesa sulla base della proprie risorse finanziarie; percentuale che arriva al 60% e oltre quando il margine superiore della forchetta arriva ai 26 anni.
Un espediente utilizzato abitualmente consiste nel fissare un limite settimanale e di rispettarlo . Ciononostante il 20% dei ragazzi non riflette sul budget prima di compiere un acquisto. Quasi un giovane su 2 (fascia 18/22) tiene costantemente traccia di tutte le spese affrontate mentre una percentuale simile se ne cura occasionalmente. Percentuali che crescono nelle fasce d’età over 26. Solo una quota minoritaria (15%) si dedica ad investire i propri risparmi; e nel 10% dei casi lo fa mensilmente. La metà del campione si affida ai Social oppure effettua ricerche su Internet. Inizialmente prodotti più richiesti sono fondamentalmente quelli considerati più ‘sicuri’; si va dai libretti di risparmio ai conti deposito . Solo successivamente l’interesse si sposta sui fondi comuni , azioni e ETF. Trascurabile la percentuale di chi sceglie prodotti alternativi come le criptovalute.
Per quanto riguarda invece gli strumenti finanziari al primo posto c’è il conto corrente classico, seguito dalla carta prepagata e dal bancomat. Tra i messi di pagamento più utilizzati troviamo il contante seguito da PayPal e bancomat