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In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, l’organizzazione no-profit ha stilato la classifica globale dei Paesi in cui l’attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure.
I nuovi risultati sullo studio per la libertà di stampa
Stando all’Indice mondiale sulla libertà di stampa prodotto da Repoter Senza Frontiere, nel 2024 l’Italia è scesa di 5 posizioni rispetto all’anno precedente e, attualmente, si trova al 46° posto, su 180, rispeto al 41° dello scorso anno.
Come riferisce lo studio, a influire sarebbe stato soprattutto il fatto che “un membro della coalizione parlamentare al potere sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa, Agi”, riferendosi al deputato leghista Antonio Angelucci.
I problemi in merito alla libertà di stampa nel 2024
Secondo il rapporto dell’organizzazione no-profit, nel 2024 si è registrata:
«Chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti, in particolare la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».
Tuttavia, oltre a tale fenomeno anche la guerra in Medioriente non ha aiutato, a causa del numero da record di violazioni contro i giornalisti e i media negli ultimi 12 mesi: più di 100 reporter palestinesi infatti sono stati uccisi dalle forze di difesa israeliane, di cui almeno 22 mentre erano in servizio.
I Paesi più a rischio per la libertà di stampa
Prima dell’Italia, ancora in giallo, ci sono paesi come la Slovenia, le isole Fiji e il regno polinesiano di Tonga.
Subito dopo, tra gli arancioni, ci sono Polonia, Croazia, Romania, Ghana, giù ancora la Romania, e al posto 67 della classifica anche l’Ungheria di Orbán.
Nessun problema, invece, per la Norvegia che resta al primo posto della classifica, seguita da Danimarca e Svezia.