Roma, 29 ott. (Adnkronos Salute) – E' la seconda causa di morte in Italia dopo le malattie ischemiche del cuore, oltre a rappresentare la prima causa di invalidità. L'ictus cerebrale, di cui oggi si celebra la Giornata mondiale, colpisce ogni anno nel nostro Paese oltre 130mila persone e si stimano in oltre 1 milione i pazienti con disabilità conseguente all'ictus. Una patologia correlata all'età, sebbene non siano rari i casi tra i giovani, anche a causa del consumo eccessivo e crescente degli stupefacenti. Il numero di casi aumenta con l'invecchiamento, coinvolgendo in particolare gli over 65. In alcuni casi l'ictus è preceduto da segni premonitori, i cosiddetti attacchi ischemici transitori o Tia, ovvero episodi di ischemia limitati nel tempo, caratterizzati da paresi, disturbi della parola o altri disturbi di breve durata seguiti da recupero completo. Purtroppo, però, nella maggior parte dei casi l'ictus è un evento improvviso e imprevedibile.
Negli ultimi anni la cura dell'ictus, unitamente alla precocità nei soccorsi, consente di migliorare le possibilità di cura immediata e di ridurre il rischio di invalidità permanente. Per questo occorre fare molta attenzione ad alcuni segnali, come la paresi improvvisa di una gamba o di un braccio con perdita di forza, il calo della vista, un'improvvisa difficoltà nel parlare. In questo caso il tempo è fondamentale ed è importante raggiungere quanto prima un pronto soccorso per iniziare terapie trombolitiche. In Italia sono attive in tutte le regioni le Reti Stroke che vedono coinvolte le neurologie dei diversi ospedali, presso cui sono presenti équipe dedicate alla presa in carico delle fasi acute e subacute degli ictus.
"In occasione della Giornata mondiale dell'ictus cerebrale, la Sin ribadisce l'importanza della neurologia, così come la necessità di avere anche nel nostro Paese un 'Piano nazionale dell'ictus' che consenta di effettuare diagnosi e trattamenti tempestivi, anche a distanza mediante la telemedicina, in tutto il territorio nazionale e che eviti ospedalizzazioni inappropriate o trattamenti inefficaci", dichiara il presidente della Società italiana di neurologia, Alessandro Padovani.
"A testimonianza dell'importanza dei fattori di rischio e della concreta possibilità di una prevenzione in coerenza con il Piano nazionale One Health – sottolinea Padovani – negli ultimi anni vi è stata una riduzione dell'incidenza ovvero dei numeri di casi per anno. Quando invece i sintomi si manifestano in maniera acuta, è fondamentale raggiungere quanto prima un pronto soccorso per iniziare terapie trombolitiche. In Italia sono attive in tutte le regioni le Reti Stroke che vedono coinvolte le neurologie dei diversi ospedali presso le quali sono presenti équipe dedicate alla presa in carico delle fasi acute e subacute degli ictus".
La Sin, unitamente alla Italian Stroke Association, quest'anno ha voluto inserire la Giornata mondiale dello Stroke tra le iniziative mirate a promuovere il proprio impegno nell'ambito della campagna One Brain, One Health a favore della salute del cervello. "Il nostro impegno – conclude Padovani – è quello di sostenere sempre iniziative di informazione e di conoscenza sull'ictus cerebrale, nella speranza che il nostro Paese sia presto all'avanguardia nella lotta contro tutte le malattie del cervello".