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Oggi le istituzioni si sono riunite al Quirinale per partecipare all’evento “Donne dell’arte” organizzato in occasione dell’8 marzo.
Presenti, oltre alla premier Giorgia Meloni, anche figure del mondo della cultura e dell’arte.
La cerimonia al Colle
Ha dato il via alla cerimonia il video di Rai Storia “Lavinia e Artemisia, donne pittrici del ‘600“. L’evento, condotto da Teresa Saponangelo, prevede la lettura di alcuni estratti del saggio di Virginia Woolf “Una stanza tutta per sé” e l’esecuzione di alcuni brani musicali. Ospiti del presidente della Repubblica diverse personalità del panorama artistico e culturale come la cantautrice Etta Scollo, la scrittrice Helena Janeczek, la street artist Chiara Capobianco e la storica dell’arte nonchè direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti.
Giornata della donna, le parole di Mattarella
“Abbiamo ripercorso insieme, grazie ai filmati di Rai Cultura, le antiche vicende di Lavinia Fontana e di Artemisia Gentileschi, abbiamo ascoltato le parole, più recenti, di Virginia Woolf e di Carla Accardi” ha dichiarato Sergio Mattarella durante il suo discorso “Quanto abbiamo visto e ascoltato conferma che le donne, nell’arte come in tanti altri campi, per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabile sulla loro attività.
Come se a loro fossero richiesti obblighi ulteriori e dovessero superare continuamente esami e giudizi più rigorosi. Che dovessero sempre dimostrare il valore e la capacità espressiva alla base della loro arte“. Il Capo dello Stato ha inoltre aggiunto che si tratta di un fenomeno “purtroppo ben noto, ampiamente studiato, che affonda le radici in pregiudizi e stereotipi sulle donne che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate”.
I simboli di ieri e di oggi
“Le ansie di crescita, di emancipazione, l’anticipo del cambiamento recano il segno delle donne” ha continuato il presidente, citando personaggi mitologici come Alcesti, Antigone, Clitemnestra, Fedra, Medea ed Elettra, ma anche esempi contemporanei come Dorothy Day, in prima linea con le “suffragette” e poi le con sue campagne di giustizia sociale. Mattarella si è infine soffermato sull’importanza dell’arte e della cultura in una società avanzata: “La nostra Costituzione afferma con efficace semplicità che ‘l’arte e la scienza sono libere‘.
L’arte è libertà. Libertà di creare, libertà di pensare, libertà dai condizionamenti. Risiede in questa attitudine il suo potenziale rivoluzionario: e non è un caso che i regimi autoritari guardino con sospetto gli artisti e vigilino su di loro con spasmodica attenzione, spiandoli, censurandoli, persino incarcerandoli. Le dittature cercano in tutti i modi di promuovere un’arte e una cultura di Stato, che non sono altro che un’arte e una cultura fittizia, di regime, che premia il servilismo dei cantori ufficiali e punisce e reprime gli artisti autentici“.