Giorgia Meloni si presenta alla Convention dei Conservatori americani come ponte tra Europa e Stati Uniti, in un momento di crescenti tensioni transatlantiche. In un intervento di dieci minuti in inglese fluente, la premier italiana, accolta come “la donna che ha riportato l’Europa sui binari giusti”, delinea la sua visione dei rapporti tra le due sponde dell’Atlantico.
Giorgia Meloni alla convention: “Una pace giusta per l’Ucraina”, e il suo ruolo nell’unire Trump e l’Europa
Particolarmente significativa posizione della premier Giorgia Meloni alla Convention, quella sull’Ucraina, dove mantiene una linea netta: “Il popolo ucraino è orgoglioso e combatte per la libertà contro un aggressore brutale”, afferma tra gli applausi della platea. “Una pace giusta e duratura può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con leadership forti.”
La premier italiana si propone come mediatrice tra Trump e l’Europa, in un momento in cui le recenti dichiarazioni dell’ex presidente americano su dazi e Ucraina hanno creato preoccupazione nelle capitali europee. “Gli avversari sperano che Trump si allontani da noi europei, ma io lo conosco: è forte ed efficace. Scommetto che dimostreremo che si sbagliano”, dichiara Meloni, sottolineando come siano i valori comuni dell’Occidente – identità, democrazia e libertà di parola – a tenere uniti i due continenti.
L’importanza dell’evento è testimoniata dalla modifica dell’agenda della premier, che ha riprogrammato un pranzo con il presidente degli Emirati Arabi Uniti per partecipare a un videocollegamento con i leader del G7.
Giorgia Meloni alla convention dei conservatori: scappa la battuta in romanesco a microfono aperto
Nel suo discorso, Giorgia Meloni affronta anche le critiche al recente intervento di J.D. Vance a Monaco, difendendone la sostanza: “Non parlava di tariffe o bilancia commerciale, ma di identità, democrazia, libertà di parola – in breve, del ruolo storico e della missione dell’Europa.” La premier critica chi, a suo dire, non ha mostrato lo stesso orgoglio europeo quando “l’Europa ha perso autonomia strategica” o quando “i confini europei sono stati minacciati dall’immigrazione clandestina di massa.”
“L’Occidente non esiste senza America, ma neanche senza Europa”, conclude Meloni, respingendo le “fake news” sul suo governo e denunciando quello che definisce “il doppio standard della sinistra” nel giudizio sui leader conservatori come Trump, Milei o Modi. Come riporta anche il Corriere, Giorgia Meloni termina il suo intervento in videocollegamento al Cpac, la convention dei Conservatori Usa. Ma non si accorge che il microfono è rimasto aperto e le scappa una battuta in romanesco, “Volevo morì”.