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La condanna e il trasferimento in carcere
L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è stato trasferito nel carcere di Rebibbia dopo la revoca dei servizi sociali a lui concessi. La decisione è stata presa dal tribunale di Sorveglianza, a seguito di trasgressioni alle prescrizioni imposte durante l’affidamento. Alemanno, condannato a 1 anno e 10 mesi per traffico di influenze illecite, ha visto la sua condanna diventare definitiva dopo la pronuncia della Cassazione, che ha escluso l’accusa di corruzione.
Le violazioni delle prescrizioni
Il tribunale ha emesso un provvedimento d’urgenza, contestando all’ex sindaco di non aver rispettato le regole stabilite per l’affidamento ai servizi sociali. Tra le prescrizioni, vi era l’obbligo di non lasciare la propria abitazione prima delle 7 del mattino e di rientrare entro le 21. Alemanno, che doveva svolgere attività presso la struttura “Solidarietà e Speranza”, ha fornito giustificazioni per alcune violazioni che sono state poi ritenute false dai giudici.
Le prossime fasi del procedimento
La difesa di Alemanno ha presentato istanza per il ripristino della misura alternativa, e ora si attende la fissazione di un’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza. Entro trenta giorni, i giudici dovranno valutare se confermare l’ordinanza di revoca. Se la misura non dovesse essere ripristinata, Alemanno potrebbe dover scontare l’intera pena, un rischio che si fa sempre più concreto dopo il suo trasferimento in carcere.