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Gianni Alemanno arrestato e portato a Rebibbia: violati i servizi sociali

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L'ex sindaco di Roma avrebbe violato gli obblighi dei servizi sociali e per questo è stato arrestato e condotto in carcere

Un provvedimento di revoca dei servizi sociali precedentemente concessi dal tribunale di Sorveglianza ha fatto scattare l’arresto dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, condotto nel carcere di Rebibbia poche ore prima dello scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2024. Per l’accusa di traffico di influenze illecite Alemanno è stato condannato in via definitiva ad un anno e dieci mesi.

Arrestato Gianni Alemanno: l’ex sindaco portato nel carcere di Rebibbia

La condanna nei confronti di Alemanno riguarda uno dei filoni della maxi inchiesta Mondo di Mezzo (dopo la pronuncia della Cassazione era caduta la sola accusa di corruzione) e la decisione del tribunale farebbe capo ad alcune trasgressioni commesse dall’ex primo cittadino per quanto riguarda il rispetto della pena alternativa. Il trasferimento in prigione è avvenuto nella tarda serata del 31 dicembre dopo che lui stesso si è presentato alla stazione dei carabinieri di Monte Mario.

Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento d’urgenza: il tribunale di Sorveglianza ha ravvisato la violazione di una serie di prescrizioni legate all’affidamento ai servizi sociali. Infatti l’ex ministro avrebbe dovuto rispettare le regole legate allo svolgimento dell’attività presso la struttura “Solidarietà e Speranza” che si occupa di famiglie in difficoltà e soggetti vittime di violenze. Uno dei divieti prevede di non uscire di casa prima delle 7 del mattino e di farvi rientro non più tardi delle 21: secondo i giudici Alemanno avrebbe fornito giustificazioni, poi risultate false, ad alcuni episodi di violazione.

Dovrà ora essere fissata un’udienza entro trenta giorni per valutare per confermare o meno l’ordinanza. La difesa ha infatti presentato istanza per chiedere il ripristino della misura alternativa. Alemanno ha iniziato nella struttura nel novembre 2023 ma rischia ora di vedersi revocato il presofferto dovendo a quel punto scontare per intero la pena passata in giudicato.