In occasione dell’uscita del suo nuovo album “Sei nel l’anima” Gianna Nannini si è raccontata in un’intervista con Il Corriere della Sera.
“Sono nata senza genere”
L’album si apre con la canzone 1983 che recita “sono nata senza genere”. A tal proposito afferma Gianna Nannini: “Lì intendo senza genere sessuale, non appartengo a una categoria. Quando sei bambino non capisci le differenze – bianco-nero, uomo-donna – che la società amplifica per creare divari. Nell’adolescenza ho vissuto altre difficoltà, non mi sono mai identificata”.
Proprio nel 1983 la cantante confessa di essere nata. “Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il capire che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto. Quindi sono nata nel 1983 e se qualcuno non ci crede peggio per lui”.
Assicura poi che non sta parlando di eccessi legati alla droga: “So che si pensa a quello, ma no.
Non so cosa sia accaduto quella volta nello studio di registrazione di Plank e lui ormai è morto e non lo può raccontare. Era un momento in cui stavo facendo il disco, ero nel cast di Sogno di una notte d’estate di Salvatores… Non dormivo la notte. È stato un tilt cerebrale. Quando sei dentro non ti accorgi della pressione.”
La nascita della figlia
Gianna Nannini conclude ricordando la nascita della figlia Penelope, avvenuta tramite inseminazione artificiale, nel 2010. Racconta le critiche e i pregiudizi subiti al tempo. “Quando ero incinta c’è stata violenza sulla mia età… È stato anche un massacro mediatico. Ma chi può permettersi di giudicare?”