In un’intervista con il settimanale Chi, Giancarlo Magalli ha assunto il ruolo di un moderno Pippo Baudo, vantandosi di essere stato il primo a lanciare i percorsi televisivi di Fabio Fazio e Simona Ventura, con la dichiarazione “l’ho inventato io”.
Ricordando il suo legame con Simona, ha sottolineato invece che il suo ricordo di Fabio non è così entusiasta.
Riferendosi a Fazio, ha raccontato che lo inviò da Raffaella Carrà nonostante lei avesse delle riserve su chi non conosceva. “Nel 1982, un dirigente Rai innovativo, Bruno Voglino, aveva bandito un concorso per scoprire nuovi talenti. Migliaia di partecipanti si cimentarono, e tre furono selezionati: Alessandro Cecchi Paone, Piero Chiambretti e Fabio Fazio.
Voglino mi disse di gestire Fazio, poiché Cecchi Paone aveva altre ambizioni e Chiambretti era di Torino, come lui. All’epoca, io lavoravo a Pronto, Raffaella? e Fabio, che era abile nell’imitare personaggi meno noti, venne integrato nel programma. Era molto umile; mi portava biscotti da Savona per esprimere la sua gratitudine. Oggi ha condotto migliaia di puntate di Che tempo che fa e ha avuto un numero impressionante di ospiti, ma mi ha invitato solo una volta”.
Magalli e il supporto ai giovani talenti
Magalli ha poi menzionato Simona Ventura, affermando di aver contribuito alla carriera di molte persone, da Vanessa Incontrada a Massimo Troisi. Pur non ritenendosi un Pippo Baudo, ha detto di aver supportato diversi giovani talenti e ha raccontato di quando doveva presentare il suo primo show, Domani Sposi. Dopo aver fatto delle audizioni per trovare una valletta, notò Simona, che gli sembrava allegra e intraprendente, decidendo così di sceglierla.
Successivamente, ricevetti suggerimenti per altre ragazze e dissi: “Ho già scelto la Ventura; se ne avete altre, posso includerle”. Alla fine avevo quattro assistenti. Devo ammettere che tra tutti quelli che ho supportato, Simona è l’unica che mi ha dato credito per questo.