Giada Zanola, 33 anni, è precipitata da un ponte sull’A4, ma non è stato un gesto volontario.
Dopo alcune ore di interrogatorio è stato fermato il compagno Andrea Favero, 39, con l’accusa di omicidio: sarebbe stato lui a scagliarne il corpo di sotto per poi inscenarne il suicidio; oggi l’interrogatorio davanti al Gip.
Interrogatorio per Andrea Favero
In queste ore, di venerdì 31 maggio, davanti al gip di Padova per l’interrogatorio di convalida del fermo emesso dal Pm per l’assassinio della compagna Giada Zanola, madre di suo figlio.
Il giudice deciderà inoltre la misura cautelare.
Nel pomeriggio, sempre a Padova, è prevista anche l’autopsia: si potrà stabilire anche se la donna era già morta quando è stata lanciata dal viadotto sulla carreggiata autostradale o meno.
Stando al provvedimento della Procura, reso noto dall’Agi, al fine di lasciare traccia della messinscena l’indagato ha effettuato anche una chiamata al cellulare della vittima e scrivendo un messaggio rinfacciandole di essere uscita senza passare a salutare lui e il figlio.
L’interrogatorio davanti al Pm Giorgio Falcone
L’uomo in queste ore ha rilasciato le prime dichiarazioni, davanti al Pm Giorgio Falcone, dopo una giornata trascorsa tra diverse bugie e messinscena:
«Non ho memoria precisa di come si siano svolti i fatti ieri notte, ho come un vuoto, non riesco a ricordare. Abbiamo avuto un rapporto sessuale, poi abbiamo cominciato a litigare e lei si è allontanata verso il cavalcavia».