Andrea Favero, ex compagno di Giada Zanola, racconta le ultime ore di vita della donna e ammette le sue responsabilità sull’omicidio, ma dopo la prima confessione alla polizia ritratta nell’interrogatorio davanti al Pm.
La confessione di Andrea Favero
Andrea Favero è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato nei confronti dell’ex compagna, Giada Zanola, la donna morta dopo essere precipitata per 15 metri dal cavalcavia sull’A4 a Vigonza, in provincia di Padova:
«L’ho afferrata alle ginocchia, sollevata con forza e spinta giù oltre il parapetto», avrebbe affermato davanti agli agenti di polizia l’uomo.
Tuttavia, queste parole riportate nel verbale delle cosiddette “sommarie informazioni testimoniali” non possono essere utilizzate come prova nel processo se non sono ripetute davanti al pubblico ministero. La versione, infatti, non è stata ripetuta al Pm Giulio Falcone, al quale invece ha detto di avere un vuoto di memoria su quanto accaduto.
Sulla salma è stato disposto un altro esame ovvero, la pesatura del corpo per capire se la corporatura di Favero sia compatibile col sollevamento della vittima.
Le dichiarazioni dell’uomo
Favero avrebbe dichiarato che la donna aveva un nuovo compagno e presto sarebbe andata con lui a lavorare in un distributore di benzina. Per questo motivo sarebbe scoppiata la lite tra i due nella notte di mercoledì scorso: Favero non accettava questa nuova vita della ex compagna, sottolineando che sarebbe uscita di casa minacciando di andarsene via e “di non fargli più vedere il figlio”.