Arrivato l’esito shock dell’autopsia, sul corpo di Giada Zanola: la donna era ancora viva quando è stata gettata dal cavalcavia dell’autostrada A4, a Vigonza.
I primi risultati dell’autopsia
Dall’esame, svolto nella giornata di venerdì 31 maggio, non sarebbero stati evidenziati segni di strangolamento o ferite di arma da taglio sul corpo della donna. E’ comunque possibile che Favero l’abbia tramortita per riuscire a sollevarne il corpo oltre la ringhiera, che in quel punto misura circa due metri.
Tuttavia, dai racconti fatti dalle amiche è emerso un ulteriore timore: quello che l’uomo potesse avvelenarla o drogarla a sua insaputa. Per avere risposte su queste ipotesi, bisognerà attendere i risultati degli esami tossicologici sui campioni prelevati nel corso dell’autopsia e per il cui esito sarà necessario attendere circa 30 giorni.
Le paure di Giada Zanola
Dalle testimonianze raccolte dalla polizia, Giada aveva confidato alle amiche molte paure, dopo la crisi del rapporto con Andrea Favero: oltre alle violenze fisiche e alle continue liti, era spaventa dal rischio che l’ex compagno mettesse in rete i suoi video intimi, per ricattarla.
In attesa del via libera ai funerali di Giada, il sindaco di Vigonza, Gianmaria Boscaro, ha organizzato lunedì sera una fiaccolata con arrivo al cavalcavia.
Nel frattempo Favero rimane nel carcere Due Palazzi dove ieri, nell’interrogatorio di garanzia, non ha rilasciato nessuna dichiarazione spontanea né ha risposto alle domande.